Supporto per l’assicurazione medica ai membri delle Credit Unions
In Bangladesh non esiste ‘la Mutua’ cioè l’assistenza sanitaria gratuita, le strutture ospedaliere sono principalmente governative (un ospedale ogni circa 100 Km).
Si tratta di strutture dove esistono sì medici e letti, ma dove il vitto, i medicinali, gli interventi e le analisi sono tutti a pagamento. Per cui sono in molti a preferire strutture private legali e non dove i medici sono gli stessi degli ospedali governativi, impiegati in un lavoro extra.
Per ogni famiglia è sufficiente un unico socio e che gli altri componenti della famiglia possiedano un libretto di risparmio a loro nome.
L’operazione ha dei costi e per questo si è stabilito che le spese saranno sostenute in parte dai soci stessi, con una tassa annuale di taka 100 (poco più di un Euro) che possiamo chiamare premio assicurativo e in parte da un fondo che l’ospedale ha creato e messo a disposizione (e qui interviene il progetto).
Il costo di ogni parcella verrebbe addebitata a questo fondo che sarà generato in parte dai soci e in parte dal contributo di questo progetto.
Si tratta di un’opportunità che, dopo qualche anno, permetterà ai soci di mettere da parte un ammontare di risparmio sufficiente ad autogestire le proprie spese mediche senza doversi rovinare economicamente, poiché i vantaggi che ne deriveranno li porterà a sostenere il costo totale dell’assicurazione, rendendo il progetto autosostenibile per il futuro.
I beneficiari di questo supporto sono tutti i soci delle Credit Union che siano in regola con il versamento delle quote e che abbiano ripagato puntualmente i prestiti ottenuti.
Informazioni sul territorio
L’attuale Bangladesh (che significa “Paese del Bengala”) faceva parte dell’Impero Indiano fino a quando, il 18/08/1947 l’India si divise in 2 su basi religiose: le 2 grandi regioni ad Ovest e ad Est dell’India divennero il Pakistan (Occidentale ed Orientale). A sua volta il Pakistan Orientale (totalmente dominato da quello Occidentale) si rendeva indipendente. Dopo una disastrosa guerra civile, con l’appoggio dell’India, il Pakistan Orientale diventava l’attuale Bangladesh, era il 16/12/1971.
Il Paese si affaccia sul golfo del Bengala, copre un’area di ca.144.000 Kmq. e confina prevalentemente con l’India. La sua particolare posizione geografica lo espone alla violenza dei monsoni ed a cicloni ed inondazioni disastrose.
La popolazione conta ben 130 milioni di abitanti, con una densità di 798 ab. per kmq. La capitale è Dhaka (8 milioni) e la lingua ufficiale è il Bangla.
Il tasso di mortalità infantile è molto elevato (106 bambini su mille non arrivano all’età di 5 anni).
L’analfabetismo è dominante: circa il 67% della popolazione.
Religiosamente il paese è in gran parte musulmano (87%) con minoranze induiste (12%), buddiste, cristiane (0,3%) e animiste.
L'Area di Dinajpur
A Dinajpur, capitale dell’omonimo distretto, non vi sono industrie in grado di offrire lavoro per la popolazione, se non lavori in risaie o in attività commerciali. Sono qui collocati anche uffici governativi, il carcere, il tribunale, il catasto, un ospedale e varie scuole. La città ha una popolazione di ca. 200.000 abitanti; ci sono 2 parrocchie di cui una è anche cattedrale.
Nell’omonimo distretto si contano circa 3.000.000 di abitanti impiegati per la maggior parte in agricoltura, piccolo commercio o artigianato.
Della chiesa di Dinajpur fanno parte popolazioni di origine tribale, quali Santal, Oraon, Munda Mahali; nell’ultimo periodo anche pescatori o conciatori di pelli di bassa casta indù si sono avvicinati al messaggio evangelico, ma essendo un paese prevalentemente a religione musulmana, per tutte le minoranze etniche e religiose è più difficile trovare posti di lavoro negli uffici governativi.
Lo scadimento delle strutture scolastiche e sanitarie governative ha contribuito al crearsi di un sistema di cliniche private o gestite da ONG in grado di offrire anche possibilità di lavoro a tante infermiere che hanno frequentato scuole non riconosciute.
Il responsabile del progetto
Responsabile del Progetto è Padre Giulio Berutti, missionario del Pime e direttore del St.Vincent Hospital
I Missionari del Pime sono presenti in Bangladesh dal 1855