Storia per i ragazzi a Natale 2008
Prima Settimana di Avvento
L'Invito di Natale
Oggi è domenica, la prima domenica d’Avvento. Alcuni bambini, mentre escono per andare a messa, trovano incastrata tra i mattoni della loro casa una busta. È una busta strana, di carta leggera, con delle righe colorate sul bordo. Ogni busta è indirizzata a ciascuno di loro personalmente: c’è scritto il loro nome e cognome. Strano, però, perchè il postino non passa la domenica e men che meno lascia la corrispondenza dove capita. Cosa contiene la busta? Una lettera di qualche lontano parente? No, contiene un biglietto e un oggetto.
Sul biglietto c’è una breve frase: “Invita un tuo amico a giocare a casa tua” e insieme c’è una chiave vera, di quelle che aprono le porte. Chi ha spedito quella lettere e perchè?Qualche mamma conclude che è la solita trovata pubblicitaria e butta via tutto.
Ma ai bambini la frase del biglietto è piaciuta moltissimo e non la dimenticano. Anzi appena incontrano un amico per strada gli dicono: “Ciao, vuoi venire a casa mia a giocare?”. E l’invito è tanto gentile e tanto gradito che viene accolto con un largo sorriso e un “sì” entusiasta.
La prima domenica di Avvento è, nel paesino nebbioso, una domenica insolita. Le porte delle case si aprono spesso facendo uscire ed entrare tanti bambini e ragazzi. All’inizio gli adulti sono spaventati e scocciati da tutto questo va e vieni : cosa sarà mai tutta questa agitazione? Poi vedono che i loro figli son proprio contenti e spensierati e allora si convincono che non c’è niente di male ad aprire più spesso la porta di casa.
“È stato bello giocare insieme a casa tua!”, “Sì, nella busta c’era una bella idea … anche se è stata davvero una faticaccia convincere mia mamma ad aprire la porta di casa, era come se la chiave pesasse due tonnellate e ho avuto bisogno di tutto l’aiuto di voi amici per convincerla! Ma abbiamo vinto … d’ora in avanti sarà più facile trovarsi per giocare insieme!”
Seconda Settimana di Avvento
L'Invito di Natale
Ecco un’altra domenica di Avvento. L’ultima settimana è stata più allegra, soprattutto tra i bambini ed i ragazzi e anche il cielo è sembrato un pò meno grigio per chi si è fermato a guardarlo. Qualcuno, uscendo di casa, ha sbirciato tra i mattoni, per vedere se c’è ancora una busta, ma questa volta i mattoni non nascondono nessun messaggio. Ma, mentre camminano per strada, ecco che dei palloncini colorati scendono dal cielo: uno per ciascuno. Legata al filo c’è un’altra busta. È proprio uguale a quella della domenica precedente, tranne che per il contenuto… C’è ancora un biglietto, certo, con questa scritta: “Invita chi ti è vicino a costruire la pace spendendo un pò del proprio tempo”.
Insieme al biglietto c’è un oggetto che non molti hanno mai visto: è una boccetta di vetro con dentro della sabbia dorata. “Cos’è?”, si chiede qualcuno, “È una clessidra. Serve per misurare il tempo, la usavano una volta, prima degli orologi”.
La clessidra è proprio interessante: mostra il tempo che scorre. “Ma cosa vuol dire costruire la pace?”. “Dobbiamo chiederlo al don, lui certamente lo sa!”. E cosi, dopo messa, tutti i ragazzi e i bambini fanno la fila per parlare col don: vogliono capire quell’invito sceso dal cielo.”Cosa vuol dire costruire la pace?”, il don si gratta la testa e ci pensa un pò: non è una risposta facile da dare!
“La pace la si costruisce insieme agli altri, con molta pazienza. Non la si può comprare al supermercato, non la produce nessuno, è senza prezzo, eppure chiunque può donarla. Voi costruite la pace quando sapete rinunciare ad avere ragione a tutti i costi, quando siete gentili, quando ascoltate con attenzione chi vi parla, quando donate un sorriso”. “Allora la pace si costruisce in molti modi diversi?”, “Sì, è proprio cosi! Ciascuno può scoprire come farlo ogni giorno, per questo è tanto bella e tanto delicata”.
I bambini e i ragazzi tornano a casa e si guardano intorno:” Da dove posso iniziare a costruire la pace?” E mentre ci pensano, mentre si fanno più attenti agli altri, la sabbia nella loro clessidra scende: stanno dedicando tempo prezioso a sognare e a costruire la pace nel loro paesino nebbioso. Durante tutta la settimana con piccoli gesti e semplici attenzioni la pace viene costruita, così come ha indicato il biglietto della busta. All’inizio non è stato facile, ma poi i ragazzi hanno imparato, si sono scambiati consigli, sono diventati dei costruttori di pace.
“La sabbia nella clessidra ci ha insegnato che il nostro tempo è un dono, un dono per costruire la pace!” “È vero. E più siamo attenti e generosi più il dono della pace che possiamo donare agli altri è grande e prezioso!”.
Terza Settimana di Avvento
L'Invito di Natale
Un’altra settimana è passata: oggi è la terza domenica di Avvento. Sicuramente ci sarà un’altra busta: ne sono tutti convinti, ma non sanno dove sarà! Cosi si guardano intorno con molta attenzione: chi la troverà per primo? Mentre qualcuno guarda in alto ecco che un cagnolino si avvicina scodinzolante a una bambina, poi un altro cane a un ragazzo più grande. Dopo un pò tutti son circondati da cani che… hanno in bocca una nuova busta, indirizzata a ciascuno dei presenti.
Ancora un biglietto e un oggetto. Il messaggio di questa settimana è: “Invita un amico a fare un pò di strada insieme a te” e nella busta è contenuta una candela. “Perchè c’è bisogno di una candela per camminare insieme? Non sarebbero piu comode delle scarpe?”. “Forse è perchè la candela illumina il volto dell’amico, lo fa sentire più vicino. La candela che brucia in chiesa non vuol dire che lì c’è Gesù? Non è il segno della sua presenza tra noi?”. “Allora mi accompagni a comprare le caramelle in oratorio dopo messa?” “E tu mi accompagni a trovare mia nonna questo pomeriggio?”.
Nascono, grazie al nuovo messaggio della busta, nuovi inviti illuminati dalla luce tremolante della candela. Così si vedono due o tre ragazzi che si fanno compagnia per strada e, mentre camminano, chiaccherano, ridono, si rincorrono. Le auto guidate dagli adulti per un giorno rimangono in garage, ferme. C’è tanta strada da fare insieme!
Alla fine della giornata i bambini e i ragazzi si meravigliano :”Caspita! Quanta strada che abbiamo fatto insieme… e non siamo neppure stanchi!”. “È vero: è come se in compagnia tutte le strade fossero in discesa. Si fa meno fatica, ci si diverte di più e le distanze sono meno lunghe”.
“La presenza degli amici è come la grande candela che ci illumina il cammino e ci fa giungere lontano!”.
Quarta Settimana di Avvento
L'Invito di Natale
Ecco l’ultima domenica di Avvento. Quante cose sono cambiate in queste settimane: i bambini e i ragazzi hanno imparato a invitarsi a vicenda per giocare, sanno che è possibile costruire la pace con gli altri se non sono troppo distratti, camminare per strada facendosi compagnia e vincendo la paura. Anche il cielo sembra cambiato: il grigio è più leggero e, in certe giornate luminose, si confonde l’azzurro. Questa mattina, però, sono tutti un pò delusi perché non è arrivata nessuna busta! “Se non ce la porta qualcuno forse significa che dobbiamo cercarla noi”, “Sì, ma dove? Il paese è grande e una busta è sottile”. Mentre si guardavano intorno sconsolati ecco che da sotto un vaso un bambino più piccolo degli altri si accorge che ce n’è una ed è proprio indirizzata a lui! Tutti, allora, corrono a casa e sotto ai vasi di erica e ciclamini trovano, ciascuno la propria busta.
Contiene una bustina con dei semi e il solito biglietto invitante: “Invita tutti a fare posto a Gesù nel loro cuore”.
I ragazzi che hanno letto la frase si guardano dubbiosi: “Cosa vuol dire di preciso?” “Forse che non dobbiamo dimenticare che a Natale la festa vera si compie nel cuore, non nello stomaco!” “Secondo me significa anche che quando facciamo gli auguri di Natale auguriamo che Gesù abiti nel cuore delle persone”.
Dopo un breve giro di consultazioni sono soddisfatti: si può invitare Gesù nel proprio cuore in molti modi diversi! A tutte le persone che incontrano, i bambini e i ragazzi fanno l’invito di fare posto nel cuore a Gesù che viene. All’inizio qualcuno non li ascolta o li allontana, ma poi tutto il paese accoglie con gioia le loro parole.
“È proprio bello fare questo invito!” “Sì, è come se seminassimo nel cuore delle persone un seme buono, un seme che cresce forte e generoso!”. “Chissà come sarà abbondante, allora, il raccolto!”.
Santo Natale
L'Invito di Natale
Ecco, finalmente è giunta la notte di Natale. È la notte che precede un intero giorno di festa, di canti, di preghiera, di sorrisi. Gli inviti contenuti nelle buste dell’Avvento hanno un po’ alla volta cambiato gli sguardi e le abitudini degli abitanti del paese nebbioso. Il cambiamento è cosi grande che stasera anche il cielo è limpido: si vedono le stelle, pure quelle più lontane. Mentre i ragazzi più grandi si preparano per andare alla messa di mezzanotte ecco che qualcuno scopre che nella cassetta della posta c’è un’altra busta, proprio come le altre dell’Avvento. La notizia si sparge in un baleno e c’ è chi esce in pigiama per controllare la buca delle lettere.
Un’altra busta! Chissà cosa conterrà??!?Con impazienza tutti aprono la propria e… sorpresa! Non c’è nessun oggetto, ma solo un biglietto con una frase misteriosa:” Hai saputo leggere l’invito più grande? Non sulla carta si trova!”.”Ma cosa vuol dire? ” “Già, gli altri inviti non erano semplici, ma questo è incomprensibile” “Qual è l’invito più grande? E cosa vuol dire che non si trova sulla carta? Dove altro si puo trovare?!?”
“Forse parla del contenuto delle buste: non abbiamo trovato solo dei biglietti, ma anche degli oggetti” “Vuol dire che l’invito più grande è scritto sulla chiave, sulla clessidra, sulla candela e sui semi?” “Già, forse non li abbiamo guardato bene abbastanza!”.
E così ognuno cerca i propri oggetti e, aiutandosi gli uni gli altri, trovano l’invito più grande e lo proclamano a gran voce. Scoprono poi che in cielo c’è una stella più luminosa di tutte le altre e la seguono fino alla culla di Gesù bambino.