Sostegno alla mensa di Nuevo Chimbote (Perù)
Il responsabile del progetto
Il responsabile di questo progetto è Silvio Tonelli, missionario laico e volontario fin da giovane del gruppo Operazione Mato Grosso. Originario di Gandino, nel 1999, dopo varie esperienze fra Bolivia e Perù, lascia il suo lavoro da geometra per stabilirsi definitivamente con la moglie in Perù e dedicare la sua vita all’aiuto del prossimo. Vive per molti anni a Llamellín, sulle montagne peruviane, dove insegna il lavoro ai muratori che hanno concluso la scuola professionale. Nel 2018 si trasferisce a Chimbote, una città del deserto costiero, dove incontra Padre Armando e inizia una nuova vita a sostegno dei più bisognosi.
Operazione Mato Grosso
Operazione Mato Grosso è un gruppo di volontariato che svolge numerose attività in America Latina, volte a educare e favorire i più poveri. A Chimbote, Operazione Mato Grosso possiede e gestisce cinque asili, una scuola elementare, una scuola superiore, due scuole professionali, una mensa per i poveri e un oratorio, tutti completamente gratuiti. Inoltre, opera sul territorio per aiutare i più bisognosi, regalando viveri per la casa e assistendoli durante le cure ospedaliere, senza distinzioni di colore della pelle, religione e stato sociale.
Negli ultimi anni, specialmente dopo il periodo Covid, i costi delle attività da loro svolte sono diventati sempre più alti e difficili da sostenere senza aiuti esterni.
Descrizione del progetto
Il contesto in cui si sviluppa il progetto
Nuevo Chimbote, situato nella regione di Ancash in Perù, affronta numerose sfide legate alla sua geografia, economia e condizione sociale. Questa città costiera, vicina alla più grande Chimbote, ha visto una crescita demografica rapida e non pianificata, che ha portato alla nascita di numerose baraccopoli nella periferia. Le aree vulnerabili, come “Los Constructores” e “Villa Los Ficus“, sono spesso caratterizzate dalla mancanza di servizi essenziali, come acqua potabile e fognature, contribuendo a condizioni di vita difficili per gran parte della popolazione.
Dal punto di vista economico, Nuevo Chimbote (Perù) è storicamente legata alla pesca e all’industria ittico-conserviera. Tuttavia, il settore ha subito un forte declino a causa di pratiche di pesca insostenibili e normative sempre più restrittive. Questa situazione ha costretto molti residenti a vivere in povertà e svolgere lavori informali o precari. Anche se sono stati avviati programmi per migliorare le condizioni di vita, come la titolazione delle proprietà, questi sforzi non soddisfano completamente le necessità della comunità
Dal punto di vista sociale, invece, le baraccopoli sono segnate da alti tassi di povertà e vulnerabilità. Le famiglie locali affrontano quotidianamente problemi come la disoccupazione e l’accesso limitato a cure sanitarie e istruzione. Inoltre, la comunità è spesso isolata, con scarse opportunità di interazione sociale e accesso ai servizi pubblici. Recentemente, sono stati annunciati progetti volti a migliorare la situazione, tra cui l’implementazione di nuovi sistemi di acqua e fognature a favore di oltre 560.000 cittadini.
In sintesi, Nuevo Chimbote (Perù) si trova in una situazione complessa, caratterizzata da sfide significative nello sviluppo urbano e sociale. Sebbene le recenti iniziative governative offrano speranza, è necessaria un’azione continuativa e coordinata per affrontare le profonde cause della povertà e dell’ineguaglianza che caratterizzano questa regione.
Obiettivi generali del progetto
Il progetto della mensa dei poveri “Ferruccio Armati” si pone come obiettivo primario il sostegno alimentare per la popolazione vulnerabile di Nuevo Chimbote (Perù). In pochissimi anni il numero di persone che frequentano la mensa è aumentato a dismisura, portando velocemente da 150 a circa 700 il numero di pasti giornalieri che la mensa si impegna a fornire, garantendo così un apporto nutrizionale essenziale per migliorare le condizioni di vita di coloro che si trovano in situazioni di estrema povertà.
Oltre a soddisfare il fabbisogno alimentare, la mensa vuole diventare un luogo di incontro e ascolto per le persone che, nonostante vivano in una grande città, si sentono spesso sole e abbandonate. Creando un ambiente accogliente e solidale, questo luogo mira a promuovere l’inclusione sociale, offrendo un senso di comunità e supporto reciproco.
Un ulteriore obiettivo è quello di valorizzare il volontariato locale. La mensa desidera coinvolgere mamme e giovani del territorio, offrendo loro l’opportunità di partecipare attivamente alla gestione del servizio. In questo modo, si intende promuovere un modello di aiuto reciproco, dove le persone che si trovano in difficoltà possano sostenere altre famiglie nella stessa situazione.
La sostenibilità economica è un aspetto cruciale del progetto. Ogni settimana si consumano circa: 300 kg di riso, 200 kg di pasta, 30 litri di olio, carne, patate, verdure varie e tutto ciò che serve per la preparazione, come gas e acqua, che in questi luoghi è un bene preziosissimo. Queste numerose spese, sommate allo stipendio di due cuoche e due aiutanti scelte ogni 15 giorni fra le mamme più bisognose, comportano un costo settimanale di quasi 1.500 €, una cifra che sarebbe ancora maggiore se non fosse per l’aiuto di tanti volontari che prestano il loro servizio in forma completamente gratuita.
Infine, il progetto si propone di educare e sensibilizzare la comunità sulle problematiche sociali ed economiche che affliggono la zona. Promuovendo la consapevolezza, si intende incoraggiare l’impegno di altri gruppi di benefattori e volontari a contribuire alla causa.
Gli obiettivi del progetto mirano quindi non solo a soddisfare un bisogno immediato di alimentazione, ma anche a costruire una rete di supporto comunitario che incoraggi l’autosufficienza e la partecipazione attiva delle persone nel miglioramento delle proprie condizioni di vita.
Beneficiari
La mensa si trova nel centro della grandissima baraccopoli della periferia di Nuevo Chimbote (Perù). Il bacino di utenza di questa mensa è soprattutto la parrocchia “Asunciòn de la Virgen María”, oltre 70.000 persone in condizioni di estrema povertà che vivono in baracche di stuoie o pannelli di multistrato, senza acqua, fognature e servizi igienici.