Campagna Natale 2020

Un bambino “avvolto in fasce e deposto nella mangiatoia”: è il segno che gli Angeli offrono ai pastori per riconoscere Gesù. Era abitudine, nelle culture di allora, fasciare i bambini appena nati, e Gesù non fa eccezione.

Il gesto umano del fasciare il bambino prima di deporlo nella culla aiuta a comprendere che il Figlio di Dio, ora figlio di Maria, assume veramente la condizione umana segnata dal limite, dall’incompiutezza; una condizione che ha bisogno delle cure di qualcuno che lo ama per crescere e svilupparsi.
Immaginiamo Maria: nessuna parola accompagna questi gesti intrisi di amore, di cura e di tenerezza.

Anche adesso per noi, come allora accadde a Betlemme, ogni vita, anche quella che assume le sembianze di un piccolo, di un anziano, di un disabile, di uno straniero, di un povero, ha bisogno di cure, di attenzioni e di tanta tenerezza.

Questa attenzione spetta a noi, a ognuno di noi.
Celebrare Natale è anche questo!

La proposta della Campagna di Natale 2020, prende le mosse da questa consapevolezza e offre suggerimenti per prendersi cura della Vita Nuova che assume il volto dei minori palestinesi sordomuti ospitati nell’Ospedale Effetà a Betlemme; delle famiglie che abitano in casette di legno nella baraccopoli di Manila, distrutta da un incendio e che devono ricostruire le loro povere case e dei piccoli pazienti dell’Ospedale Giovanni XXIII che cercano ospitalità presso la Casa del Sole dell’Associazione Paolo Belli a Bergamo.