Premio Papa Giovanni XXIII, nona edizione
Venerdì 2 dicembre alle ore 11.30, presso il CMD, sono stati proclamati i vincitori della nona edizione del premio “Beato Papa Giovanni XXIII°” per l’anno 2016.
Padre Mariano Ambrosini
È il decano dei missionari bergamaschi, nato a Arcene il 15 dicembre 1915!
Dalla famiglia dei Passionisti, prete dal 1939, è in Messico dal 1953.
Dopo un elenco interminabile di servizi continua ancor oggi il suo ministero del mattino alle 5 fino a tarda sera da vero chilango, così chiamano quelli che vivono a Città del Messico.
Il carisma del suo istituto e lo stemma sulla veste ricordano la profonda relazione con la Passione di Gesù che incontriamo ancora oggi sul volto e nella storia di tanti uomini e donne segnati dalla violenza della povertà e dalla precarietà della vita.
La missione esprime così tutta la ricchezza di carità che scaturisce dall’annuncio del Vangelo nella concretezza del farsi prossimo.
Una vita lunga spesa a servizio dell’uomo e della Chiesa: per questo il riconoscimento della Diocesi di Bergamo vuole ricordare tutti coloro che, proprio nella vita consacrata, hanno offerto la loro vita come segno e profezia nelle periferie del mondo.
Antonia Locatelli
Nel cuore di una professione che si prende cura della vita come quella infermieristica si scrive il racconto di vita missionaria di Antonia.
Dal reparto di maternità degli Ospedali Riuniti la risposta alla chiamata del Signore, che si era già manifestata nella consacrazione secolare nell’istituto Ausiliarie di Maria Madre della Chiesa, la porta in Laos, nelle Filippine e alla fine in Bolivia fino a pochi mesi fa con il rientro in città nella parrocchia nativa di Santa Caterina.
Sperimenta l’incontro con la povertà e la violenza dell’espulsione con l’ascesa del regime comunista (1975)l il servizio ai malati e, negli ultimi anni, la prossimità a chi è segnato dalla droga e dall’alcol senza distinzione di età.
Una vita ordinaria diventa straordinaria per la semplicità e intensità con cui è vissuta.
Il riconoscimento trova in lei il volto e la storia di tanti laici e consacrati che nella loro professionalità lasciano trasparire la bellezza dell’essere discepoli missionari per ricordare a ciascuno di noi il compito di testimonianza che battesimo ci ha affidato.
Suor Maria Urbica Zucchetti
Ciserano è il paese nativo: 23 gennaio 1930.
Costanza entra nell’Istituto delle Suore Orsoline di Gandino dove emette la prima professione nel 1955 e riceve il nome di suor Urbica.
Nel 1958 dopo un viaggio rocambolesco arriva ad Asmara ed entra a far parte della comunità delle Suore del Villaggio Paradiso, dedita all’assistenza degli organi e alle opere parrocchiali.
La professione perpetua nel 1961 segna la sua appartenenza al popolo eritreo e una diversità di incarichi ed impegni.
Davvero tanto è il tempo e la passione per la formazione delle donne al Centro di Promozione Donna da lei iniziato e diretto, oltre ad essere maestra di taglio, cucito e ricamo. Oggi il centro si è arricchito con l’offerta di corsi d’informatica e di cucina.
Il premio intitolato a Papa Giovanni vuole essere un grazie a le e a tutte le religiose che hanno fatto e fanno la storia missionaria della nostra terra.