Premio Papa Giovanni XXIII, ottava edizione
Venerdì 2 dicembre alle ore 11.30, presso il CMD, sono stati proclamati i vincitori della nona edizione del premio “Beato Papa Giovanni XXIII°” per l’anno 2016.
Suor Palmagnese Marchetti
Nella travagliata storia dell’Egitto ha toccato con mano colpi di stato e violenza, ma è davvero convinta che il sangue dei martiri cristiani dona frutti di pace. “Mi ricordo – afferma – con tristezza il nostro panettiere cristiano catturato nel suo laboratorio e gettato nel suo forno per non essersi convertito all’Islam”.
Oggi vive nel quartiere di Heluan in pace con ortodossi, copti, protestanti e cattolici con i mussulmani senza grandi difficoltà. C’è una grande scuola con una decina di suore. “Mi trovo bene…tengo in ordine la casa, mi sveglio prima delle altre e preparo la colazione per tutti, incontro le donne del quartiere, ormai conosco bene la lingua. L’Egitto è la mia terra”.
Il premio che le è consegnato incontra una vita tutta per la missione e aperta al dialogo. Un segno importante oggi!
Don Alessandro Fiorina
Il 2 luglio 1960 Alessandro nasce a Bergamo. Lo inquieta la ricerca. Lo porta a vivere diversi frammenti di vita nell’incontro con la prossimità. In Algeria prima presso i Piccoli fratelli di Charles de Foucauld, poi a Spello conosce la Comunità di papa Giovanni e nel 1989 incontra per la prima volta don Oreste Benzi.
Dal ’91 era già in Bolivia, a La Paz,in un hogar per alcoolisti. È il volto concreto del povero che gli si fa incontro a portarlo all’ordinazione sacerdotale nel 2002.
Il Vescovo lo riconsegna alla Bolivia come fidei donum e nel 2004 inizia il suo servizio, che continua tuttora, a Tarija aprendo “La Colmena Santa Rita” per tossici e alcoolisti, un piccolo “alveare” dove tutti lavorano e c’è spazio per tanti. Una grande famiglia!
I poveri sono il suo punto fermo. “In loro – afferma don Alessandro – ho visto forte la presenza di Dio”. Ed è per loro che, con un carattere schivo, silenzioso e radicale, spende le sue giornate e nutre la sua preghiera.
“Noi non siamo qui come missionari, – dice – siamo qui a vivere con i poveri. Poi come cristiani siamo sempre missionari, non ci deve essere questa divisione”.
Il premio papa Giovanni è un richiamo all’opzione preferenziale per i poveri che è propria della missione e di ciascuno.
Comunità Suore Sacro Cuore Albania
Una comunità di suore non solo bergamasche, ma radicate nella nostra terra per l’intuizione della loro fondatrice, la beata Teresa Eustochio Verzeri. Una congregazione religiosa che si apre alla missio ad gentes e nel 1996 scopre che l’Albania, così vicina noi, è in attesa di un annuncio di dignità e vita che possa vincere la fuga in massa attraverso i gommoni della fortuna.
Shengjin è la meta. Sul mare, come una vanitosa signora tutta trucco e fascino, ammirata dai turisti europei, ma alla fine povero villaggio di pescatori, enclave di famiglie rom impegnate nei lavori del porto, crocevia di traffici abbastanza illegali, rifugio per i Kosovari, terra promessa per i centinaia che vengono dalla montagna.
“Ridateci l’anima”: chiede una donna alle suore. Un grido che non poteva essere perso. Le suore capiscono che è importante esserci. Una scuola materna, oggi sempre più piena, un luogo d’incontro per le donne e tante piccole attività lavorative artigianali. Al cuore della pastorale il tema dell’educare. C’è una chiesa realizzata anche con il contributo della Diocesi di Bergamo. Oggi sono sr. Assunta, sr. Fernanda, sr.Gianna e sr Rosa a viverci in nome del Vangelo.
Una comunità religiosa che, nell’anno della vita consacrata, ricorda a noi la bellezza di questa vocazione, ci impegna a valorizzarla, ci spinge a condividerla.
Il premio vuole essere un piccolo riconoscimento e un invito alla profezia per le comunità di vita consacrata maschili e femminili. Il modello è papa Giovanni.