Premio Papa Giovanni XXIII, terza edizione
Di seguito i vincitori della terza edizione del premio “Beato Papa Giovanni XXIII°” per l’anno 2010.
Monsignor Servilio Conti
Nato a Vertova nel 1916 appartiene all’Istituto dei Missionari della Consolata.
Nella sua lunga esperienza missionaria ha percorso e ripercorso il Brasile da cima a fondo. Dopo aver insegnato per 13 anni nel Seminario di Sao Manuel nello Stato di San Paolo, viene inviato nell’estremo nord dove rimane fino al 1968. Divenuto vescovo viene inviato come ausiliare nella diocesi di Santa Maria fino a quando, per raggiunti limiti di età, si ritira e diventa “Vescovo emerito”.
Decide però di non lasciare il Brasile continuando il suo servizio pastorale da semplice religioso: “Mi avanzano alcune forze: le vado a spendere là, vado a fare il vice parroco… a dare una mano.
Una fedeltà indiscussa che merita stima e riconoscenza per il suo lungo e appassionato impegno missionario.
Padre Franco Sottocornola
Appartenente all’Istituto dei Missionari Saveriani, è nato a Bergamo, è nato a Bergamo nel 1935. Dal 1978 svolge la sua attività in Giappone.
Uomo di dialogo, alla ricerca di ponti e collaborazione, di armonia e di pace tra i popoli e le religioni, nel 1987 ha fondato con un monaco buddhista, il centro di preghiera e di dialogo interreligioso “Seimeizan” (montagna della vita) che poi è stato trasformato in “Shinmeizan” (montagna della vera vita). Nel 1997 è stato nominato consultore del Pontificio Consiglio per il dialogo interreligioso. Padre Franco testimonia che: “il dialogo è una via verso il Regno e darà sicuramente i suoi frutti, anche se, tempi e momenti sono riservati al Padre”.
Elisa Bergamelli
Nata a Nembro nel 1935, è una laica consacrata che appartiene all’Istituto delle Oblate di Maria Immacolata e che ha speso gran parte della sua vita per il Ciad.
Donna battagliera e decisa, ha dedicato energie, iniziative e oltre trent’anni della propria vita ad altre donne, per renderle capaci di gestire la loro vita con strumenti adeguati e di migliorare le condizioni di vita dell’intera famiglia.
Attualmente Elisa lavora nella parrocchia di Moulkou (diocesi di Pala) e il suo compito è di preparare la strada perché nella missione di Molukou, entro pochi anni, possano inserirsi delle suore africane. In Africa, dice Elisa, il futuro è donna. E di questo futuro sta mettendo le basi a fianco di centinaia di giovani donne, lei che giovane non è più, ma che conserva la giovinezza dell’entusiasmo con cui è partita per la prima vota. E l’entusiasmo ha le sue radici nella fede.