Storia per i ragazzi a Natale 2009
Prima Settimana di Avvento
Oggi è iniziato l’Avvento: in chiesa sono cambiati i colori, adesso c’è molto viola e a messa non si è cantato “gloria a Dio nell’alto dei cieli”. Tra quattro settimane sarà Natale. È finalmente domenica sera: la mamma e il papà sono nella cameretta di Giacomo e Lucia per la buona notte.
“Ci raccontate una storia? “, mormora Giacomo, il più piccolo dei due fratellini. “Che libro vuoi che vi legga? “, chiede il papà, “No, raccontatecela voi: una storia che conoscete”, risponde Lucia. Il papà e la mamma si guardano tra di loro, presi alla sprovvista, poi la mamma sorride e propone:” Potremmo raccontare la storia della culla costruita dagli angeli per Gesù Bambino, che ne dici? “. “Si, io non la conosco”, s’intromette Lucia, “Ok, allora vada per la culla di Gesù, ma lo faremo a puntate: ogni domenica sera ne racconteremo un pezzetto, così arriviamo giusti giusti fino a Natale”.
I bambini sono già nei loro lettini pronti ad ascoltare questa nuova storia.
Dovete sapere che mentre si stava avvicinando il giorno della nascita di Gesù in cielo, tra gli angeli, c’era molta agitazione: tutti volevano essere pronti per il grande evento. Così c’erano angeli cantori che provavano inni di gioia per la notte di Natale e dolci ninna nanne per il Bambino, c’erano gli angeli danzatori che facevano in cielo le prove dei movimenti più belli ed eleganti per la festa, c’erano gli angeli musicisti che suonavano le melodie più celestiali.
C’era, infine, un gruppo di angeli che non sapeva nè cantare, nè danzare, nè suonare: si sentivano un pò inutili, esclusi dalla festa che presto ci sarebbe stata ed erano tristi. Ma il Signore Dio, che conosce ogni cuore, li mandò a chiamare e disse loro “So che non siete impegnati altrimenti, vorrei chiedervi un dono speciale, vorrei chiedervi la costruzione della culla per Gesù Bambino. Vorrei una culla in cui il Bambino possa dondolare come sulle acque del mare, sognare i colori del cielo ed essere circondato dai più buoni profumi della terra. Pensate di poterlo fare? “.
Gli angeli tristi sorrisero colmi di gratitudine e dissero in coro un sì che riempì l’universo intero. “Come si costruisce una culla? “, si chiesero dopo un pò gli angeli sorridenti, non più tristi. “Deve essere una culla come nessuna prima d’ora, deve essere una nuova creazione!.”
“Sarà il primo rifugio del Bambino, sarà la sua prima casa”. “Una casa deve essere forte e resistente, altrimenti che rifugio può offrire? “. “Allora voleremo fino ai quattro angoli della terra e cercheremo il legno più forte e resistente che esiste. Sarà il legno della culla di Gesù Bambino”. Così gli angeli volarono, volarono fino a quando trovarono il legno più resistente, capace di proteggere Gesù da ogni pericolo.
“Bene, questa è la prima parte della storia: tutti a dormire! “. Ma Giacomo resta immobile e chiede: “Resistente vuol dire forte? “. “Sì, vuol dire forte come l’abbraccio del papà quando hai paura e gli chiedi aiuto”, risponde la mamma.
“Vuol dire anche che non si stanca mai, che resiste nel tempo”, aggiunge il papà, “Ti ricordi il vangelo che abbiamo ascoltato oggi a messa? ” “Diceva di stare attenti”, interviene Lucia con la mano alzata come se fosse a scuola, “Sì”, sorride il papà, “il vangelo dice che dobbiamo vegliare e pregare non qualche minuto, non una sola notte, ma sempre, con perseveranza, come il legno più resistente che esiste”. ” Allora se siamo resistenti nella preghiera siamo forti come il legno della culla? “, sbadiglia Giacomo, “Proprio così, ma adesso è tardi:
buonanotte! “.
Seconda Settimana di Avvento
È trascorsa un’altra settimana: Lucia e Giacomo si sono preparati per andare a letto. Con la mamma si infilano sotto le coperte quando li raggiunge il papà:” Bene, allora siete pronti per una nuova puntata? ” “Di cosa? “, chiedono sorpresi i due fratellini, “Ma della storia degli angeli che hanno costruito la culla per Gesù Bambino. Ve ne siete già dimenticati? ” “Ah, già…dai, racconta! “.
Gli angeli sorridenti avevano trovato il legno più resistente della terra e l’avevano lavorato con grande soddisfazione: non avevano mai usato una sega, martello e chiodi prima di allora, ma avevano fatto un ottimo lavoro come il migliore dei falegnami. Quando la struttura in legno della culla fu pronta si fermarono: “E adesso con cosa la riempiamo? “. Si misero a pensare, poi uno ricordò agli altri: “Dobbiamo pensare alla casa: questa culla sarà come un nido accogliente per il Bambino! “.
“Hai ragione: con il legno la culla è resistente, adesso ci vuole che sia calda e accogliente come un focolare.” “Senza un pò di calore una casa è inospitale, non ci si trova bene. “Gli angeli partirono alla ricerca di materiali più caldi ed accoglienti. Ognuno tornò con un sacco pieno, li svuotarono: tutti contenevano paglia. “La paglia è calda ed accogliente: prende la forma di chi le chiede conforto e ha anche il profumo dei campi di grano. La paglia andrà benissimo! “, conclusero gli angeli e iniziarono a prepararla.
“Mi piace che la culla di Gesù assomigli a un nido: è proprio tenero, come quando mi nascondo in braccio alla mamma”, sospira Lucia, “La mamma è come la paglia? “, sorride il papà. “Si, lei c’è sempre e mi ascolta quando le parlo. Com’è che hanno detto gli angeli? “, “Che è accogliente”, “Si, ecco, proprio accogliente! “. “Ciascuno di noi è invitato a essere accogliente ed il primo gesto di accoglienza e disponibilità è l’ascolto. Se siamo capaci di ascoltarci tra di noi allora siamo una famiglia accogliente, siamo un bel nido!”.
“Anche ascoltare Gesù? “, chiede Giacomo insonnolito, “Certo: ascoltare la sua parola è proprio un gesto di accoglienza, come ci ha insegnato oggi il vangelo di Giovanni Battista che ha accolto la parola di Dio nel deserto”. “Ma nel deserto non c’è la paglia”, bofonchia il piccolo già mezzo addormentato, “Già, nel deserto basta che ci sia un cuore accogliente! “conclude la mamma con il bacio della buonanotte.
Terza Settimana di Avvento
“Giacomo: è domenica sera finalmente!”, “Si e domani si va a scuola: sai che bello. Ma perché sei così contenta?” “Perché stasera il papà e la mamma ci racconteranno un’altra puntata della storia degli angeli della culla di Gesù Bambino!” “È vero: eccoli che arrivano, facciamoci trovare già pronti!”. La mamma e il papà entrano nella cameretta e si guardano intorno: “Come mai siete già a letto?” chiede la mamma sospettosa. “Aspettiamo che ci raccontiate la storia della culla!”, risponde orgoglioso Giacomo.
Gli angeli, poco alla volta, stavano esaudendo il desiderio del Signore Dio e per questo erano proprio soddisfatti. Loro che non erano capaci di cantare, danzare, suonare stavano realizzando un dono altrettanto bello per il Bambino Gesù. Dopo che scelsero la paglia più calda e profumata e la modellarono perchè fosse il più accogliente possibile, si accorsero che al minimo movimento andava da tutte le parti. “Non va bene così: ci vuole qualcosa che la contenga, che le dia la forma” “Se penso a una casa ci vorrebbe qualcosa che sia come i suoi muri: senza muri non si ha nessuna forma”.
“Credo che ci serva una stoffa con un certo spessore, una certa compattezza”. La ricerca iniziò e presto gli angeli tornarono con una stoffa grezza ed essenziale: teneva in ordine la paglia, era proprio quello che serviva! Gli angeli, con fili invisibili, cucirono la stoffa, ne fecero un sacco e vi infilarono la paglia: così avrebbe mantenuto la forma voluta dagli angeli.
“Gli angeli hanno costruito una specie di materasso con la paglia? “, chiede sorpresa Lucia, “proprio così: la paglia nel sacco è stata più utile che senza”, “Però la paglia nel sacco assomiglia meno a un nido”, “Assomiglia di più a un letto, Lucia, pensaci un pò…”. Anche la mamma interviene: “La paglia nel sacco mantiene il suo calore accogliente, il suo profumo delicato, non smette di esser paglia, semplicemente obbedisce agli angeli”. “Come obbedisce ?”, interviene Giacomo confuso.
“Sì, obbedisce, cioè fa una cosa buona che da sola non farebbe. Ti faccio un esempio: quando tu e tua sorella non volete andare a dormire la sera, io e papà vi chiediamo di obbedire e di andare a letto. Se dormite fate qualcosa che da soli non avreste deciso, ma così riposate per essere informa il giorno dopo”. “In forma come la paglia nel sacco ?”, ride divertita Lucia, “Sì, in forma come la folla che interrogava Giovanni Battista nel vangelo di oggi a messa e gli obbediva!
Buonanotte birbanti! “.
Quarta Settimana di Avvento
È l’ultima domenica di Avvento: mentre giocano in cameretta Lucia e Giacomo si chiedono se questa sera terminerà anche la storia degli angeli della culla.
La mamma arriva per prima: “Non siete ancora pronti: su! Lavarsi i denti e infilarsi il pigiama”. “Ma ci stiamo divertendo adesso, uffi!” “Adesso è ora di andare a dormire: avrete tutte le vacanze di Natale per giocare. Quando siete pronti vi racconteremo l’ultima puntata degli angeli”. I due fratellini si preparano in fretta e poco dopo arriva il papà. “Allora finisce la storia della costruzione della culla? “, chiede Giacomo, “Forse si e forse no”, risponde il papà misterioso.
Gli angeli sapevano di essere quasi al termine della loro opera. Mentre alcuni decoravano il legno con le parole dei canti più belli della bibbia, altri aggiungevano oro, argento e pietre preziose, tutti si chiedevano cosa ancora potesse mancare. “Manca la grazia. Manca ciò che è delicato, gratuito e quasi invisibile.
Una casa senza grazia è una casa senza Spirito, senza vita” “Sì, ci vuole qualcosa che sia lieve e avvolgente come il vento” “Penso a una stoffa questa volta non grezza ed essenziale, ma preziosa e semplice allo stesso tempo. La stoffa che avvolgerà il corpo del Bambino”. Gli angeli di nuovo viaggiarono in lungo e in largo e trovarono tessuti da re: li cucirono e ne fecero un prezioso lenzuolo da adagiare nella culla.
La loro impresa era compiuta: quando il Bambino sarebbe nato l’avrebbero portata alla Madre e la culla sarebbe stata il suo secondo abbraccio, l’abbraccio del cielo.
“E così termina la nostra storia”. “Ma nella nostra casa c’è la grazia? “, chiede Giacomo che ogni tanto perde il filo della storia mentre si immagina ad occhi aperti gli angeli che volano su e giù nel cielo. “Direi di sì. Quando giocate insieme da bravi fratelli, quando non litigate oppure quando fate la pace allora la grazia abita questa casa. La grazia è un dono del cielo, ma è anche un impegno per gli uomini e le donne riceverla qui sulla terra.” E perché nell’Ave Maria diciamo “piena di grazia? “, chiede Lucia curiosa, “Sono le stesse parole con cui l’angelo ha salutato Maria: la grazia del suo cuore era il posto giusto per Gesù.
Maria ha detto di sì all’angelo Gabriele, così è diventata la prima casa di Gesù sulla terra, la sua prima culla. Maria è tutta piena di grazia perchè ha dentro di sè tutta la pace, tutto l’amore, tutta la bellezza del cielo e della terra. Per questo Maria è la benedetta tra le donne, come ha detto Elisabetta nel vangelo di oggi”. Giacomo ascolta a bocca aperta, Lucia sembra pensierosa e dopo un po’ ribadisce: “Secondo me la storia non è finita”. ” E perché? “, chiedono a una sola voce il papà e la mamma. “Perchè se Gesù Bambino ha freddo ha bisogno anche di una coperta! “. “Beh, forse hai ragione. Lo riferiremo agli angeli”, conclude il papà dando la buonanotte e spegnendo la luce.
Santo Natale
La vigilia di Natale Lucia e Giacomo preparano nel presepio la culla per Gesù Bambino: quest’anno si sentono gli aiutanti degli angeli in cielo! Dopo la messa di mezzanotte mettono la statuina di Gesù nella culla e vanno a dormire sbadigliando in continuazione: sono davvero stanchi, ma sono anche elettrizzati, è Natale!!
Giacomo è il primo che si sveglia: è Natale, è festa!! “Lucia, svegliati. È già mattina, è Natale! “, Lucia brontola un pò, si gira e apre un occhio: “Tanti auguri”, mugugna e torna sotto le coperte. “Dai svegliati…ma cos’è questo?? ” Giacomo sta guardando la coperta del suo letto: c’è qualcosa di strano, anzi c’è qualcosa che proprio non c’era la notte prima. “Lucia, guarda, guarda qui! ” urla, la sorellina si mette a sedere nel suo letto e apre definitivamente gli occhi: “Cosa c’è? Perchè gridi… oh, ma cos’è quello? Anch’io, ce l’ho anch’io! “.
Non passa un secondo che in coro urlano “Mamma,papà! “. I due genitori arrivano di corsa, un pò allarmati. “Cosa c’è? ” “Guarda”, ognuno dei due fratellini indica la propria coperta. “Oooh…” Il papà e la mamma restano meravigliati, poi sorridono: “Certo! Gli angeli ci hanno ascoltato domenica scorsa e hanno realizzato anche la coperta per Gesù Bambino” “Ma queste sono le coperte mia e di Giacomo”, obietta Lucia, “È così: gli angeli hanno preparato la coperta a Gesù con questo morbido cuore rosso che hanno cucito sulle vostre trapunte perché la vera culla di Gesù è il cuore di ogni bambino e bambina, il cuore di ogni persona”
“Vuoi dire che questo è un dono degli angeli? ” chiede Giacomo accarezzando con cura e timore il cuore che adesso è cucito sulla sua coperta, “Proprio così: questo è un dono degli angeli del cielo perché Gesù possa sempre trovarsi bene e al caldo nel vostro cuore! “.