Una scuola per guardare avanti – Bolivia
Cosa vogliamo fare?
Obiettivo del progetto di sostegno a distanza è la costruzione di un centro di formazione professionale capace di dare speranza a tanti giovani. La chiesa Boliviana, in cooperazione con quella di Bergamo e con l’ONG Celim Bergamo si sono impegnate per i prossimi tre anni alla realizzazione del centro.
La prima pietra è già stata posata ed il progetto è stato riconosciuto dallo Stato boliviano che garantirà l’ufficialità dei titoli di studio conseguiti ed un contributo per il pagamento degli stipendi agli insegnanti.
La formazione è il cuore del progetto: si tratta di costruire nuove capacità, nuove professionalità da spendere al servizio della comunità, per lo sviluppo della stessa. Si tratta di dare una possibilità di scelta a tanti giovani di Eterazama che prima dovevano migrare in altre città o nella lontana Europa per avere qualche speranza di una vita migliore.
La trasformazione agro-industriale dei prodotti locali, l’informatica e le scienze infermieristiche saranno i tre corsi che potranno scegliere giovani donne e uomini del posto. Carriere professionali che sono state volute fortemente dalla popolazione locale dopo numerosi incontri e dibattiti. Il risultato è che già bussano alle porte centinaia di futuri studenti desiderosi di apprendere, emergere e vincere la povertà attraverso l’educazione.
Uno stile di solidarietà e partecipazione
L’aiuto economico al Sud del mondo si realizza attraverso tante e diverse modalità concrete per realizzare e continuare progetti che, in modi diversi, cerchino di rispondere alle urgenze ed esigenze di comunità e singoli.
Una convinzione: il sostegno economico a distanza non è elemosina, ma responsabilità di ognuno rispetto all’equa redistribuzione dei beni della terra e del loro utilizzo. Viene chiesto che il contributo economico al progetto sostenuto, annuale e per un tempo stabilito, sia accompagnato da un approfondimento culturale e da uno stile di vita che porti l’interesse per il mondo dentro la casa di ciascuno. Il progetto è solitamente comunitario: una classe di scuola, una posta sanitaria, un gruppo di famiglie… Non è un qualcosa di “individualistico” perché legato “a quel bambino” o a “quel missionario” e non comporta alcun legame giuridico, ma abbraccia una concreta possibilità di sviluppo e di maturazione grazie al contesto comunitario. La finalità è quella di consentire che chi beneficia dello stanziamento diventi autosufficiente, per non consentire un vitalizio non certamente dignitoso. È l’occasione per contribuire all’impegno di un missionario e della sua quotidiana fatica per la promozione della vita e del cammino di fede dei fratelli del Sud del mondo facendo in modo che, anche se lentamente, possano rendersi autonomi. Il CMD si impegna, semestralmente, a comunicare lo svolgersi del progetto tramite il referente in loco dell’opera sostenuta.
Scegliere un sostegno a distanza è adottare un stile di vita:
- aprire gli orizzonti sulla realtà del Sud del mondo per conoscere storia, politica, economia, cultura e costumi;
- vivere sobriamente, evitando di far diventare indispensabile l’inutile;
- usare i propri soldi per creare giustizia nel mondo e non sfruttamento;
- arricchire la propria vita e famiglia con un impegno a favore di chi chiede di diventare soggetto di attenzione e collaborazione.
Per sostenere il progetto basta aderire alla campagna: "Vivi il Natale! In missione un bimbo sorride con te"
Attraverso:
- l’acquisto del kit di sensibilizzazione;
- un’offerta alla capanna di Natale allestita in centro città;
- direttamente al centro missionario diocesano;
- attraverso un versamento sul c/c postale: 11757242 intestato: Ufficio Missionario diocesano;
- attraverso versamento sul c/c bancario Credito Bergamasco fil. Malpensata IBAN: IT90K0333611105000000006500.
Dove e Perché
Il territorio di Eterazama, ubicato nella provincia del Chapare è caratterizzato da attività agricole di sussistenza, dalla produzione, dalla vendita di frutti tropicali e dall’allevamento, ma non si può negare che è anche un’area di produzione della coca. La produzione di coca, opportunamente trattata e raffinata diventa cocaina ed il commercio è fiorente. La frutta rende poco, la coca molto di più. È inevitabile che le famiglie locali trovino più conveniente coltivare la coca. Molti vendono solo le foglie, altri le trasformano in pasta base per poi farla diventare cocaina. Pochissime le alternative e le famiglie contadine del Chapare e di Eterazama ne risentono: il tessuto sociale ne è fortemente compromesso, i giovani sono lasciati a se stessi mentre i genitori coltivano la coca.
In passato il sogno dello sviluppo alternativo: milioni di dollari donati per la creazione di imprese di trasformazione dei prodotti locali e nuovi posti di lavoro. Alla fine però nulla, tutto perso, o quasi, nessuno sviluppo alternativo, tanti soldi raccolti in nome dei poveri mai giunti a destinazione. C’è ormai troppa sfiducia, la popolazione è disposta al cambiamento, a lasciar perdere la coltivazione illegale di coca, ma deve tornare a credere che ciò sia possibile. Per questo è importante realizzare questo progetto di formazione professionale indirizzato ai giovani diplomati che vede il forte coinvolgimento della chiesa locale, l’Arcidiocesi di Cochabamba.