Vivere la serenità di abitare una casa – Terra Santa
È sufficiente vivere qualche mese in Israele per rendersi conto che il mondo ebraico internazionale presta attenzione agli ebrei d’Israele e lo aiuta a superare gli spinosi problemi che il paese attraversa. Per questo motivo le giovani coppie possono beneficiare di appartamenti a basso prezzo se accettano di sistemarsi negli insediamenti. allo stesso modo il mondo mussulmano presta attenzione ai bisogni dei mussulmani di Palestina e sei mostra solidale con essi. Il mondo cristiano presta attenzione ai cristiani di Terra Santa?
È necessario porsi la domanda. Se infatti le comunità cristiane che vivono sulla terra dove Gesù è nato e costituiscono un anello dell’immensa catena dei testimoni che collegano storicamente e geograficamente ai primi discepoli di Cristo, dovessero scomparire i luoghi santi della cristianità diventerebbero dei musei a servizio del ministero del turismo israeliano. se nessuna comunità cristiana in terra santa celebrasse la divina liturgia, i luoghi sacri sarebbero degli scheletri senza corpo. Mancherebbe loro un anima. il sostegno morale e spirituale dei fratelli in difficoltà fa parte dei doveri del cristiano.
Ecco la “colletta a favore dei cristiani di Gerusalemme”, colletta che non solo comporta la raccolta di fondi per sostenere le famiglie cristiane della città santa attraverso la custodia di Terra Santa, ma anche ci impegna nella conoscenza della situazione politica, sociale ed economica di questi fratelli, del loro intenso cammino di chiesa, pur in una situazione di violenza e di schiacciante minoranza. A tutto questo si unisce una preghiera intensa per la comunità di Terra Santa, perché rimanga fedele ai segni del cammino storico di Gesù sulla terra.
Durante i difficili periodi dell’Intifada non è mancata la solidarietà delle Diocesi e della parrocchie di tutto il mondo. Le Suore della Carità, quelle del Baby Hospital e quelle dell’istituto per i sodomuti di Efeta possono testimoniarlo. Oggi questa carità cristiana va continuata.
Per evitare la partenza dei cristiani tentati di emigrare, data le precaria situazione economica e lavorativa, la Custodia di Terra Santa si impegnata nel sostegno concreto di alcune famiglie: la casa, il vitto, la scuola per i piccoli, tutto quello che di ordinario permette la vita di una famiglia. Referente del progetto è lo stesso Padre Custode, p. Pierbattista Pizzaballa, francescano di origine bergamasca, che prevede di poter sostenere con questa iniziativa diverse famiglie di Gerusalemme ed il reparto di maternità dell’unico ospedale cristiano nella stessa città.
Il sostegno a questo drappello di fratelli cristiani ha tutto il sapore del dialogo interreligioso. Questa minoranza di cristiani può giocare un ruolo importantissimo quando due comunità come quella degli Ebrei e dei Palestinesi, sono in lotta. Può essere il ponte che permette la riconciliazione. I cristiani hanno in comune con i fratelli giudei i valori biblici e con i musulmani la lingua araba. Chi meglio di loro può realizzare questo sogno di pace tra due mondi che s’ignorano e si disprezzano.