Storia per i ragazzi a Natale 2005
Prima Settimana di Avvento
L'Oggetto Misterioso
È notte e il pescatore è quasi sdraiato nella sua piccola barca: ha buttato le reti da poco: Sta aspettando che i pesci, nuotando nell’acqua scura riempiano presto la sua rete.
Appena il sole inizierà a sorgere potrà portarli al mercato e venderli, questo è il lavoro che fa per vivere. Intanto guarda le stelle che brillano nel cielo, per lui è uno spettacolo bellissimo che non lo stanca mai, notte dopo notte. Ecco una stella sembra brillare più delle altre, una stella che sembra muoversi: “Ma no, è impossibile, le stelle non si muovono! Altrimenti non sarebbero lì tutte le volte nella stessa posizione ad aspettarmi!”.
Il pescatore si stropiccia gli occhi e pensa che ha proprio sonno, ma non può dormire, deve vegliare che tutto vada per il meglio. Si china fuori dalla barca e inizia a tirare su la rete: quanto pesa stanotte, sembra proprio che il mare sia stato generoso con lui. Con movimenti lenti e forti fa ricadere nella barca il suo raccolto: ecco tanti pesci argentati che ai primi raggi di luce iniziano a brillare.
Mentre raggiunge la riva il sole, come ogni mattina, inizia a sorgere maestoso, presto sarà giorno. Per trasportare il pesce al vicino mercato, il pescatore riempie delle ceste: è un lavoro lungo e paziente, mentre lo fa rigetta in mare i pesci troppo piccoli o quelli cattivi, ogni tanto lancia qualcosa al suo gatto affamato che tutte le mattine lo aspetta per accompagnarlo al mercato: Ma ecco, tra il pesce c’è qualcosa di duro e freddo, ricoperto da della alghe.
Cosa sarà? Sposta il pesce che ancora un po’ lo nasconde e lo prende in mano. È una sfera di terracotta con degli stani tubi di un metallo che escono, alcuni sono forati, altri sono ermeticamente sigillati. Anche il gatto guarda incuriosito questo oggetto e si dimentica di finire la sua colazione. “Cosa sarà questo marchingegno? Tu cosa ne pensi? Magari è un coltello che serve per pulire il pesce senza aprirlo.
Pensa che bello: pesce senza lische! Lo venderei tutto in un battibaleno, vediamo se funzione…..” “Va bè, lo porteremo comunque al mercato, magari qualcuno sa a cosa serve e me lo paga anche”, così carica le ceste e si reca al mercato seguito dal suo amico gatto.
Sta coi pesci, ma non è un’esca, non parla se interrogato, forse è imbronciato?
Seconda Settimana di Avvento
L'Oggetto Misterioso
Arrivato al mercato il pescatore mette le sue ceste piene in bella vista e nel mezzo sistema l’oggetto misterioso. È stata una notte doppiamente fortunata, certo lo sarà anche il resto della giornata! Un po’ alla volta la gente arriva, compra del pesce, a volte lo scambia con della farina o dell’uva, poi vede lo strano arnese: ha dei decori colorati sulla parte di terracotta molto belli, adesso in piena luce si vedono bene.
Qualcuno lo prende in mano e fa delle domande incuriosite al pescatore, ma tutto finisce lì: nessuno ha intenzione di comprarlo. Così trascorre buona parte della mattina quando arriva una giovane donna straniera. Lo si capisce da come è vestita: i colori del suo velo sono rosso intenso e oro, nessuno da quelle parti si vestirebbe così per comprare del pesce al mercato.
Un vento le scompiglia i neri e lunghi capelli che escono dal velo mentre si aggira tra i venditori alla ricerca di qualcosa: chissà se avrà i soldi per pagare la merce? La donna, da vicino sembra una zingara, senza terra, né casa, è seguita da un cane randagio, piccolo e peloso.
La zingara vede l’oggetto misterioso e si ferma a guardarlo. Poi guarda il pescatore e gli chiede sbrigativamente: “Quanto vuoi?”. Il pescatore è sorpreso: “Ma come, questa donna sa a cosa serve questo aggeggio? Magari riesco a farmelo dire e ci guadagno un sacco di soldi”.
Così inizia a parlare senza posa: racconta della sua vita, della sua famiglia, del suo lavoro, che questo è un’eredità antica, che forse non lo vende, ma ha bisogno di soldi. Il pescatore racconta un po’ di frottole, un po’ di verità, ma la zingara non sembra impressionata, a un certo punto taglia corto: “Ho cinque denari. Prendere o lasciare”. Il pescatore guarda la mano aperta della donna che mostra le monete, sono il corrispettivo di dieci chili di pesce, è un buon affare per qualcosa che non serve a niente: “Accetto! Prenditi pure quella paccottiglia”.
La zingara raccoglie l’oggetto misterioso, mentre il suo cagnolino le saltella intorno facendole le feste. “Posso chiederti cosa pensi di farne?” La donna resta in silenzio, poi risponde: “Mi guiderà lontano, attraverso il deserto, mi indicherà la strada da percorrere per non perdermi e giungere…..altrove”.
Una risposta sfuggente, come tutte le parole degli zingari, pensa il pescatore mentre vede la donna allontanarsi e dirigersi proprio verso le colline che delimitano il deserto.”Vieni, cagnino”, grida la zingara saltellando contenta, “adesso abbiamo la bussola magica che ci porterà lontano, vieni corriamo insieme”.
Non ha prezzo il suo mistero, ma tutti vogliono venderlo, tra le mani di chi viaggia giungerà certo alla larga.
Terza Settimana di Avvento
L'Oggetto Misterioso
La zingara continua a correre, seguita dal suo cane, Ogni tanto solleva con una sola mano l’oggetto misterioso e gli dà degli ordini: “Portami oltre il deserto! Indicami la strada migliore!”, ma non succede niente. Intanto il caldo è sempre più soffocante e la sete si fa sentire come non mai. Certo questa non è una borraccia: non contiene affatto acqua! La donna inizia a rallentare l’andatura, sembra aver perso il suo entusiasmo: è stanca, ma continua a portare tra le braccia il suo acquisto al quale sussurra ogni tanto: “Dammi dell’acqua”.
Mentre cammina bruciandosi al sole, ecco una carovana apparire sull’orizzonte: “Sarà uno dei soliti miraggi del deserto? Una bugia di questo caldo o dei miei occhi?”, ma la carovana sembra essere proprio reale, anche il cane la sta vedendo e abbaia divertito agli altri cammelli. Si tratta di tre cammelli sontuosamente bardati, che portano, a loro volta, tre uomini riccamente vestiti. La zingara li guarda sorpresa, poi sviene dalla stanchezza e dalla sete.
Quando riapre gli occhi si accorge di essere in una casupola, finalmente al riparo dal sole, al suo fianco dorme il fedele cagnolino, e poco più in là c’è la bussola magica: ” Non mi hai portato da nessuna parte! Forse non sei magica, né tanto meno una bussola. Ma adesso dove mi trovo?”.
Un topolino sta scorrazzando lungo la parete, quando un uomo entra nella casa e si avvicina alla zingara: “Stai meglio? Ti hanno lasciato qui dei viaggiatori giunti da Oriente. Hanno detto che ti hanno trovata svenuta nel deserto. Hai sete? Ecco prendi e bevi, Se hai bisogno di bagnarti il viso qui fuori c’è una tinozza pronta per te”.
La zingara lo ringrazia e, dopo essersi ripresa, scopre di trovarsi dall’altra parte del deserto, vicino a un fiume che bagna e dona vita a tutta la regione. L’uomo che l’ha accolta è un venditore di ricotta in una stanza vicina sta lavorando il latte di pecora per farne formaggio. Ecco perché quel topolino è così panciuto!
“Vorrei ringraziarti per il riparo è l’aiuto che mi hai dato”, gli dice la zingara prima di andarsene, “io riprendo il cammino con il mio fido compagno. Non ho niente da darti, gli ultimi soldi li ho spesi per questo oggetto misterioso. Te lo dono. Non so a cosa serve, ma è molto bello, non trovi?”. Il venditore di ricotta la ringrazia mentre osserva da vicino il regalo che ha appena ricevuto: in uno dei tubi di metallo c’è una rotellina che gira in avanti e indietro. Non visto anche il topolino esce sulla strada a osservare i due ospiti già di partenza.
Non contiene acqua, né vino, ma è una fonte inaspettata di incontri, di scambi e di ricotta cagliata.
Quarta Settimana di Avvento
L'Oggetto Misterioso
Quando il venditore prepara la ricotta una parte deve portarla in campagna, dai pastori: loro gli danno il latte delle loro pecore e lui li paga con il formaggio. Non è facile trasportare la ricotta: a volte va a male prima del previsto e diventa acida, di uno strano colore verdino. Il venditore di ricotta prepara l’asinello con il quale trasporta i due secchi porta-formaggio: è una giornata calda, chissà se il carico arriverà sano e salvo? Per caso lo sguardo gli cade sull’oggetto misterioso: e se fosse un arnese per mantenere in fresco la ricotta? Tanto vale provare.
Così inizia il suo viaggio, senza accorgersi che il topolino si è infilato in uno dei secchi a mangiucchiare. Il venditore con una mano conduce il suo asinello, mentre con l’altra agita l’oggetto misterioso sopra i secchi che ha riparato con delle coperte. “Deve stare il più vicino possibile allo strato superficiale della ricotta, perché è quello che si rovina per primo”, pensa tra sé e sé, mentre raggiunge il gregge dei pastori.
I pastori lo vedono arrivare con quello strano arnese in mano e rimangono stupiti e un po’ divertiti. “Con questo aggeggio ho tenuto lontano la muffa malefica”, spiega il venditore di ricotta orgoglioso del rimedio e leva con un gesto trionfale le coperte dai secchi, facendo volare anche il topolino. In uno si è formata la muffa, mentre nell’altro il formaggio è ancora buono.
Il venditore resta senza parole e i pastori, prendendolo in giro, gli dicono: “Il tuo marchingegno solo per metà, ma almeno un secchio ce l’ha salvato”.
“Non capisco, mi sembrava davvero che l’aria fosse più fresca. Dovrò ripagarvi il secchio andato a male….”. Ma il pastore più giovane lo ferma con la mano e gli propone un accordo: ” Un secchio di ricotta può bastarci per un po’, ti abboniamo l’altro se tu ci dai il tuo strano giochino”. Gli altri pastori brontolano, non sono d’accordo: “I giovani sono sempre in cerca di cose nuove, sempre pronti a credere alla prima panzana che gli viene raccontata”, ma poi si allontanano. “Cosa credi di fare con questo oggetto inutile?” chiede il venditore.
Il giovane pastore lo guarda sorridendo con gli occhi: “Non hai notato come questo tubo metallico finisce schiacciato? Certamente è fatto per soffiarci dentro. Per me questo tuo arnese è un fischietto, un fischietto per radunare le pecore appena si perdono”. Il venditore di ricotta alza le spalle e se ne torna a casa con il suo asinello e il topolino clandestino.
Non tiene in fresco tutto il resto, ma certo custodisce qualcosa: una sorpresa meravigliosa.
Santo Natale
L'Oggetto Misterioso
La sera sta scendendo e il giovane pastore vuole provare la sua nuova scoperta: un fischietto per le pecore, che comodità, basta grida e corse per rincorrerle! Lascia che i suoi colleghi inizino a radunare i propri greggi, lui sorride e aspetta il tramonto che giunge in fretta. Il buio è un pericolo per le pecore, perché possono perdersi o cadere in qualche dirupo, ma il giovane pastore continua a non preoccuparsi.
Ad un certo punto decide di mostrare a tutti quanto è stato furbo a scambiare un secchio di ricotta ammuffita con quel fischietto: porta alle labbra il tubo metallico e soffia, soffia, diventa tutto rosso e continua a soffiare, ma non si sente nessun suono!
“Ma come, il fischietto supersonico non sta funzionando, e adesso come faccio?” Inizia a correre su per il dosso, fischiando questa volta con le dita, urlando ai cani di riprendere le pecore più lontane, muovendo le braccia come un folle. Gli altri pastori hanno già radunato i loro greggi e si stanno preparando la cena sul fuoco, mentre ridono di quel giovane imprudente. Sembra una notte serena e con stelle, l’ideale per dormire all’aperto! Il nostro pastore ha radunato le pecore e le sta contando: “95,96,97,98,99…..ma dov’è la centesima?!?!?!
Ecco, ne ho persa una, che stupido che sono. Provo ad andare a cercarla, ma non credo che servirà a molto”; borbotta tra sé e sé. Si dirige verso valle, quando, nel buio quasi totale, vede apparire la sua pecorella sperduta tirata per un orecchio da un ragazzo. “Grazie, grazie che l’hai ritrovata. Ah bella mia, non hai sentito quanto ti ho chiamata? Sei proprio una birichina eh? Vieni qui che ti arruffo tutta…..Ma tu, cosa fai tutto solo a quest’ora di notte?” chiede al ragazzo, che sembra aver visto solo in quel momento. “Sto andando da un mio amico, sto andando a trovarlo. Sai, nascerà proprio stanotte e io voglio essere il primo a vederlo e a dirgli quanto sono contento che sia nato tra noi!”. “Stai andando da un amico che non è ancora nato? Oh, ma questa è davvero grossa, ah, ah, ah….sei più matto di me ragazzo! Guarda cosa ti do come ricompensa: uno splendido oggetto ornamentale, starà benissimo accanto al tuo letto. Prendilo, su e stai attento a non perderti con questo buio”.
Il pastore si incammina con la pecora ritrovata dai suoi amici, mentre il ragazzo prosegue in silenzio lungo il sentiero tenendo tra le mani l’oggetto misterioso: “Forse non serve a niente, ma è molto bello ed è tutto quello che ho: lo donerò a Gesù, come segno di amicizia e di festa”.
Così il ragazzo giunge alla mangiatoia: ci sono solo Maria e Giuseppe intorno al piccolo Bambino. Il ragazzo, nel silenzio profondo di quella notte, si inginocchia e dice a bassa voce: “Grazie Gesù, adesso ti vedo qui, così piccolo e delicato io ti sento vicino, tu sei un amico prezioso, una presenza affettuosa, tu sei tutto il bene che posso sperare e tutto l’amore che posso ricevere. Amen”.
Dette queste parole il ragazzo depone l’oggetto misterioso accanto al bambino, e piano piano, accade qualcosa di sorprendente: dalla sfera di terracotta inizia a uscire una luce calda e intesa. Una luce che cresce sempre più e illumina prima il Bambino e il ragazzo, poi Maria e Giuseppe e poi….ecco, apparire uno alla volta il pescatore con il gatto, la zingara con il cane, il venditore di ricotta e il topolino, il pastore con la pecora.
Sono tutti qui a contemplare il mistero di quel bambino che quella lampada (ecco cosa era l’oggetto misterioso!) custodisce per il mondo intero. È un mistero di luce, è un mistero di bellezza e bontà, è un mistero che nella notte di Natale, a coloro che sono giunti alla mangiatoia, si mostra in tutto il suo splendore.
Una lampada, ecco il mistero! Che non ha fili, né olio eppure illumina tutti coloro che con sincerità e coraggio dal Bambino hanno corso per unirsi agli angeli in coro.