Introduzione al Consiglio
Fratelli nella gioia della missione
Nel solco del Concilio profondamente convinti del valore della missionarietà.
Torna il convegno missionario diocesano!
Un evento di chiesa per tutti coloro che son impegnati nel mondo missionario ad gentes e tengono vivo il fuoco della missione nelle nostre comunità.
Un’occasione preziosa per essere Chiesa e vivere la Chiesa.
Incontrarsi, confrontarsi, pregare insieme e ringraziare il signore che non lascia mancare a questa Chiesa bergamasca la benedizione dei missionari e della loro vita.
Il convenire esprime un modo di essere Chiesa. Dalle case alla casa della comunità, dalla casa della comunità a quella della diocesi e poi, via via, fino a realizzare sotto lo stesso cielo una grande casa ed un’immensa famiglia: la Chiesa, appunto.
Ed è questo movimento “verso” che esprime una profonda e vera tensione. Siamo chiamati alla missione, senza confini e senza limiti.
Fare memoria del Concilio diventa una preziosa opportunità per ritrovare convinzione e passione, per rivivere il fremito che percorse la terra intera nella voce familiare di Papa Giovanni quando il desiderio di intercettare ed incontrare il mondo ai crocicchi delle strade, divenne un invito a guardare la luna che “si è fermata” ad ammirare lo sfavillio di lumi in piazza san Pietro.
Un evento così segnò complessivamente, nella positività ed insieme nella criticità, l’impegno pastorale della Chiesa, tanto da ributtarla sulla polvere delle strade pronta ad accogliere il “passare” dell’uomo nella sua povertà ed essenzialità.
Anche un convegno può essere utile per rinnovare questa coscienza! Ecco perché ci sentiamo di proporre l’invito con insistenza. C’è sempre qualcuno che si chiama fuori con una buona dose di presunzione e autosufficienza; spesso la scusa è di non avere tempo, o peggio ancora di: “Non capisco a cosa servono queste cose per le missioni, non portano soldi!”.
Chiaro che, se la missione “fosse solo un problema di soldi”, sarebbe davvero ben poca cosa e, purtroppo, inutile.
Il convenire missionario di una chiesa diocesana ha un mare di significati, sarebbe un peccato sprecarli.
Un cammino: dalle proprie comunità alla chiesa madre. Abbiamo scelto proprio la Cattedrale per questo nostro incontro. Il passo è quello dei discepoli di Emmaus, che tornarono in fretta per raccontare. Sì, al convegno veniamo a raccontare la nostra presenza. Come a dire: nelle nostre comunità noi ci siamo, siamo il segno e la convinzione della missione. E non potrebbe essere anche il segno del cammino dei nostri missionari?
Un incontro: al di là dei propri spazi, in un luogo che respira la ricchezza del passato e del presente, dove continuiamo ad incentivare le speranze del futuro. Nel cuore della città, perché dal cuore nascono i buoni sentimenti. E’ un po’ come il rimanere che il Vangelo ci consegna abilitandoci alla missione.
Una festa: dal cuore di ciascuno al cuore della Chiesa. Incontenibile come la corsa della Maddalena il mattino di Pasqua. La missione vive di questo entusiasmo altrimenti tradisce sé stessa. Può anche essere fuori di testa, ma è certamente un bene.
Una provocazione: proprio per questa Chiesa che sentiamo nostra e per la quale vogliamo il bene. A guardare oltre, a non rinchiudersi, a sentire sempre l’entusiasmo delle prime comunità cristiane, a lasciar volare i pensieri, a stringere relazioni di fraternità, a seminare a piene mani, a raccogliere gli ultimi, a portare la brezza del Vangelo; insomma, a vivere la sua esperienza di Cristo.
La Chiesa “esiste per evangelizzare”, lo dice con insistenza Paolo VI nella Evangelii Nuntiandi.
“Chiesa con i poveri”, affermava papa Giovanni un mese prima del Concilio. Un convegno con questo bagaglio è esplosione di fraternità. Nella missione questo è possibile!
Don Giambattista Boffi
Direttore del Centro Missionario Diocesano