I Sem Terra del Brasile
“Ci hanno lasciato solo una stanza! Solo 10 anni fa la mia famiglia viveva in una fattoria; niente di speciale, ma sicuramente più dignitosa di questa catapecchia…”.
È una parte del racconto che José ha fatto della sua vita a padre Luigi! La famiglia di Josè ha subito la stessa sorte di migliaia di contadini che da piccoli proprietari terrieri, si sono trovati, di punto in bianco, defraudati della loro proprietà. La famiglia di Josè fa parte del movimento dei Sem Terra (Movimento dei Senza Terra).
Cosa è successo?
In poche e semplici parole, visto che non siamo a scuola, è successo che alcuni, pochi, ricconi (latifondisti), si sono impossessati delle terre cacciando i contadini che, con molta cura a molto amore, avevano fino a quel momento coltivato la terra. La famiglia di Josè, come tante altre, senza poter opporre resistenza, hanno dovuto abbandonare le loro terre e le loro case.
I ricconi hanno raso al suolo tutte le colture e hanno imposto le loro leggi:
- monocolture per l’esportazione: canna, caffè, agrumi, banane, cacao, cotone, soia, … (i brasiliani, grandissimi produttori di caffè, sono costretti a comprare il caffè dagli stranieri, perché quello che producono è tutto destinato all’esportazione!);
- molte terre lasciate improduttive;
- hanno costruito enormi strade distruggendo tutto ciò che incontravano sul loro cammino!
- Hanno obbligato i contadini, piccoli proprietari, a porsi alle loro dipendenze come mezzadri, con salari da fame.
I contadini ormai senza più la terra, si sono associati ed è nato il Movimento Sem Terra.
I loro obiettivi sono:
- far conoscere a molte persone la loro situazione, così da potersi liberare dallo sfruttamento dei ricconi;
- ridare bellezza alla terra del Brasile, coltivandola nel modo corretto, senza sfruttarla all’inverosimile;
- avere di nuovo la possibilità a tante persone a coltivare la terra;
- limitare i danni alla natura rovinata dalla costruzione senza criterio di strade e infrastrutture inutili.
Le proposte
- “l’oratorio rivive”: ogni gruppo è invitato a far pulizia! Muniti di sacco, al via la raccolta di carte e cartacce. Tempo 5 minuti per fare piazza pulita. Il gruppo che avrà raccolto più sporcizia vince la sfida. La proposta si può estendere a tutti i giorni del CRE: e se ci fosse una classifica per il gruppo più “ecologico”?
- “terra mia”: di solito i cartelloni dicono cosa non si può fare; oggi invece sbizzariamoci per trovare ciò che si può fare per un mantenere un bell’oratorio pulito e ordinato. Il decalogo del rispetto dell’ambiente sarà il frutto del lavoro.
- Gioco: si prova a mettere in gioco l’allontanamento dei contadini dalle loro piccole proprietà. Di divide il gruppo in due sotto gruppi diseguali: ai pochi viene dato un pallone leggero, ai tanti nulla. I pochi (ricconi), possono colpire i tanti piccioli che non possono difendersi, ma devono solo evitare di farsi colpire; una volta colpiti, sono costretti a uscire dal gioco. Al temine di cinque minuti si conclude il gioco: ci si siede a gruppetti e si fa una brevissima riflessione sul gioco, evidenziando l’ingiustizia e la scorrettezza dei ricconi. Se il gruppo è particolarmente grande si possono utilizzare anche due palloni.
- Un’uscita nei luoghi più belli del paese o del quartiere per vedere con occhi nuovi la natura che ci circonda.