Una proposta per crescere – Senegal
Cosa vogliamo fare?
Guèdiawaye alla periferia di Dakar è un polmone di giovani alla ricerca di lavoro ed una scuola professionale è occasione di crescita e progresso.
In occasione del S. Natale e in collaborazione con la Comunità Immigrati Ruah onlus è stato quindi promosso un progetto a sostegno di scuole professionali, peraltro già avviate e riconosciute dal Ministero dell’Educazione senegalese.
Il progetto si pone i seguenti obiettivi:
- dare ai giovani una formazione qualificante in ambito periferico;
- permettere ai giovani di Guèdiawaye di acquisire competenze in taglio, cucito, acconciature e arte culinaria;
- favorire l’emergere di piccole imprese al servizio delle esigenze socio economiche della zona;
Gli interventi dei promotori si muovono dunque su due assi principali: l’educazione e la formazione a beneficio di classi vulnerabili quali le donne e i giovani.
Gli obiettivi riguardanti la formazione concernono:
- l’acquisizione di conoscenze utili e pratiche;
- l’apprendimento di atti professionali inerenti a questo tipo di attività;
- lo sviluppo di comportamenti e di riflessioni manageriali.
Sono accettate ai corsi ragazze che hanno raggiunto i 15 anni, provenienti da qualsiasi ambiente economico, religioso o familiare ed aventi scolarizzazione differente.
Uno stile di solidarietà e partecipazione
L’aiuto economico al Sud del mondo si realizza attraverso tante e diverse modalità concrete per realizzare e continuare progetti che, in modi diversi, cerchino di rispondere alle urgenze ed esigenze di comunità e singoli.
Una convinzione: il sostegno economico a distanza non è elemosina, ma responsabilità di ognuno rispetto all’equa redistribuzione dei beni della terra e del loro utilizzo. Viene chiesto che il contributo economico al progetto sostenuto, annuale e per un tempo stabilito, sia accompagnato da un approfondimento culturale e da uno stile di vita che porti l’interesse per il mondo dentro la casa di ciascuno. Il progetto è solitamente comunitario: una classe di scuola, una posta sanitaria, un gruppo di famiglie…Non è un qualcosa di “individualistico” perché legato “a quel bambino” o a “quel missionario” e non comporta alcun legame giuridico, ma abbraccia una concreta possibilità di sviluppo e di maturazione grazie al contesto comunitario. La finalità è quella di consentire che chi beneficia dello stanziamento diventi autosufficiente, per non consentire un vitalizio non certamente dignitoso. È l’occasione per contribuire all’impegno di un missionario e della sua quotidiana fatica per la promozione della vita e del cammino di fede dei fratelli del Sud del mondo facendo in modo che, anche se lentamente, possano rendersi autonomi. Il CMD si impegna, semestralmente, a comunicare lo svolgersi del progetto tramite il referente in loco dell’opera sostenuta.
Scegliere un sostegno a distanza è adottare un stile di vita:
- aprire gli orizzonti sulla realtà del Sud del mondo per conoscere storia, politica, economia, cultura e costumi;
- vivere sobriamente, evitando di far diventare indispensabile l’inutile;
- usare i propri soldi per creare giustizia nel mondo e non sfruttamento;
- arricchire la propria vita e famiglia con un impegno a favore di chi chiede di diventare soggetto di attenzione e collaborazione.
Per sostenere il progetto basta aderire alla campagna: "Vivi il Natale! In missione un bimbo sorride con te"
Attraverso:
- l’acquisto del kit di sensibilizzazione;
- un’offerta alla capanna di Natale allestita in centro città;
- direttamente al centro missionario diocesano;
- attraverso un versamento sul c/c postale: 11757242 intestato: Ufficio Missionario diocesano;
- attraverso versamento sul c/c bancario Credito Bergamasco fil. Malpensata IBAN: IT90K0333611105000000006500.
Dove e Perché
Guèdiawaye è una città di circa 500.000 abitanti sorta a 12 km dalla capitale Dakar. Il 70% della popolazione è costituito da giovani di cui le donne rappresentano il 51%. La popolazione attiva è circa il 20-30% del totale. La disoccupazione raggiunge il 25%. Il tasso di scolarizzazione è del 75% e presenta già nella scuola primaria un alto tasso di abbandono, dovuto per lo più alla mancanza di possibilità economiche da parte delle famiglie.
Le infrastrutture di formazione professionale sono quasi inesistenti, in particolare quelle legate alle attività delle donne.
Nel 2000 il Comune della città di Guèdiawaye ha identificato, tramite uno studio con alcune associazioni, quali problematiche bloccavano la possibilità di inserimento e sviluppo per i giovani.
Tra queste emergono:
- Il forte tasso di dispersione scolastica;
- L’assenza di strutture per inquadrare e formare i giovani;
- L’assenza di sbocchi professionali con i canali classici dell’insegnamento;
- L’analfabetismo di ritorno;
- La mancanza di strutture private di formazione professionale;
- La mancanza di informazioni relative alla possibilità di impiego relative ad alcune professioni tipicamente femminili in pieno sviluppo nel paese.