Dallo sport una proposta di novità – Paraguay
Descrizione progetto
Centro Mariapoli Asunciòn
P. Emanuele Colombo, missionario bergamasco referente del progetto ci scrive: “il centro mariapoli (del movimento dei focolarini) ad Asunciòn, Paraguay è stato acquistato 5 anni fa in pessime condizioni grazie ad aiuti internazionali e con il contributo del movimento in Paraguay. Sono molte le necessità: creare una sala per accogliere i gruppi, creare nuove stanze da letto (la capacità attuale è di 40 persone usando materassi sul pavimento o sul balcone), creare bagni, ampliare la cucina e renderla più agibile. Il centro accoglie gruppi di persone tra le più varie: gruppi parrocchiali, giovani adolescenti, gruppi di altre confessioni cristiane (ecumenismo) e altri gruppi religiosi”
La richiesta riguarda la sistemazione dello spazio giochi per ragazzi (campo da basket, pallavolo e calcetto). La gioventù del luogo, ovvero i giovani fino a 25 anni che rappresentano il 70% della popolazione, ha bisogno di uno spazio in cui trovarsi, formarsi e animare momenti ed iniziative. Gli interventi di riqualificazione e le attività che potranno essere svolte per coinvolgere le decine di adolescenti e giovani aiuteranno a contrastare la piaga del narcotraffico e gli effetti negativi che ricadono sui più giovani.
Sport e aggregazione come occasione di riscatto Paraguay, cuore dell´america del sud
Paraguay: punto di partenza
Il Paraguay è un paese mediterraneo, che si trova nel “cuore” dell´America del Sud. Nei tempi pre-colombiani, qui vivevano gli “aborigenes” dell’etnia “Guarani”. Dall’unione di questi con gli spagnoli, sono nati “i paraguaiani”. Con i primi uomini venuti dall’Europa, sono venuti anche i religiosi e sacerdoti, sopratutto i Francescani e dopo i Gesuiti. I primi hanno fatto un lavoro di conoscenza culturale molto profonda e si sono guadagnati la fiducia dei nativi. Mentre i Gesuiti hanno fatto un’esperienza molto conosciuta: “Las Reducciones”, che consisteva in grandi aggruppamenti di nativi in “villaggi”, però con una organizzazione di convivenza, lavoro e catechismo ben organizzato.
La capitale: Asuncion, fu chiamata “Città Madre”, perché da lei partivano spedizioni di uomini che andavano a fondare le nuove città della regione; incluso Buenos Aires, capitale attuale dell’Argentina.
Una nazione ricca e promettente
Sicuramente questi fatti sono stati il fondamento perché il Paraguay sia stato il primo paese della regione ad avere una Fondizione di ferro, la prima rete ferroviaria dell’America e una buonissima produzione agricola.
I giovani andavano a studiare in Europa, ecc. È stata una nazione ricca e con grande futuro.
Dopo l’independenza dalla Spagna nel 1811, hanno preso il potere politico i “mestizos” ( figli di spagnoli nati sul posto). Personaggi come Jose G. Rodriguez de Francia fanno del Paraguay una nazione ricca ma chiusa all’esterno e fortemente dittatoriale. Infatti, Francia fu chiamato: “El Supremo dictador”. Invece il primo presidente costituzionale è stato Carlos Antonio Lòpez. Il suo governo ha rappresentato un grande sviluppo economico ed educativo. Sicuramente uno dei momenti di maggior splendore della nazione paraguaiana.
Ma nel 1864, sotto la presidenza di Francisco Solano Lopez (figlio di Carlos A. Lopez) è accaduto un fatto che ha marchiato a fuoco la nazione guarani. La guerra, chiamata “Triplice Alianza”, porta il Paraguay in lotta contro tre nazioni della regione: il Brasile, l’Argentina e l’Uruguay. Per far fronte a queste nazioni sono stati reclutati perfino i bambini dai 10 ai 15 anni i quali sono morti quasi tutti. I ragazzi sono stati mandati al fronte nell’ultima battaglia che è stata una carneficina. Da questa guerra il Paraguay è rimasto praticamente composto solo da donne, anziani e alcuni bambini.
Tante sono le teorie sul motivo di questa guerra-genocidio di “aniquilazione di una nazione”. Ma in verità sappiamo che non può esistere un motivo valido per giustificare un tale fatto. Di quel paese ricco che era il Paraguay non sono rimaste che macerie. Di 2.500.000 abitanti ne sono rimasti 220.000.
Tornare a nascere
Il Paraguay ha dovuto ricominciare da capo. In questo momento cosi doloroso la presenza della Chiesa è stata fondamentale; attraverso i sacerdoti e i fedeli, ha accompagnato il duro lavoro di “rifondare o ricostruire” una nazione. Tra questi, l’Arcivescovo di Asuncion, Mons Sinforiano Bogarin, è stato un grande pastore del popolo. Egli ha girato tutto il territorio paraguaiano (rimasto dalla divisione dei trofei di guerra di queste grandi estensioni di terra) a cavallo. Tra i suoi lavori il più importante è stato quello di predicare l’importanza della famiglia, accompagnare e sostenere l’identità nazionale, ecc. Grande protagonista di questo tempo è stata la donna che ha dovuto essere padre e madre di famiglia e contemporaneamente lavorare sodo.
Dopo una sessantina di anni, nel 1932 la guerra torna ancora nella vita della nazione: quella del Chaco, contro la vicina nazione boliviana. Anche qui la teoria sostiene che in questi territori c’era petrolio e che le due più grandi aziende (raffinatrici del medesimo) del momento, hanno avuto una partecipazione attiva nella guerra, offrendo armi a questi due paesi. In questa guerra sono morti moltissimi uomini soprattutto a causa della scarsità dell’acqua considerato che si lottava nel Chaco Paraguayo il quale è quasi tutto desertico.
Questa volta: la Dittatura
Una volta finita la guerra (1935) c’è stato un periodo di pace che ha permesso lo sviluppo del paese durante il quale si è consolidata la democrazia.
Ma nel 1954, con l’avvenimento de la Guerra Fredda, si costituisce in Paraguay la dittatura militare stronista, che durerà fino al 1988. Una delle dittature più lunghe del mondo. Anche qui la Chiesa Cattolica ha fatto di tutto chiedendo che tornasse la libertà e la giustizia. Si potrebbe pensare che tanti dei mali che persistono tuttavia nella società e che non permettono di creare una nazione piu degna, abbiano le loro radici in questo contesto.
Dopo la dittatura, in questi ultimi venti anni, la nazione ha cercato di avviare un processo democratico, ma la mancanza di una formazione cittadina e la grande corruzione in vari ambiti della società, rende molto difficile i cambiamenti. Ma c’è speranza che poco a poco le cose possano migliorare.
La ricchezza più grande: la gente
Finalmente possiamo dire che il Paraguay è una nazione benedetta da Dio perché, aldilà di tutte le situazioni critiche vissute, una delle sue più grandi ricchezze è il suo popolo formato prevalentemente da giovani, il 70%. Possiamo dire che tanti stranieri che hanno conosciuto il Paraguay, pur non sapendo il perché, spesso vogliono tornarci.
I giovani e il Paraguay oggi
Più dal 70% della popolazione del Paraguay sono giovani. Questo potrebbe rappresentare per qualsiasi nazione del mondo una grande ricchezza, ma qui esiste un grande problema che consiste nel fatto che non si riesce a dar loro quello di cui hanno bisogno per fare una vita degna. Solo il 20-30% degli studenti che terminano il liceo e accedono ad un corso universitario, hanno la possibilità di trovare un lavoro dignitoso. Ancora troppe persone sono senza identità, non hanno un certificato di nascita. Troppi bambini e bambine vivono nelle strade con tutti i pericoli che questo tipo di vita comporta. Nonostante tutto, ormai vicini al 200º anniversario della nascita del paese, si notano molti segni di speranza e fra questi la Chiesa, con tutte le sue componenti, parrocchie, associazioni e movimenti, è certamente un punto di riferimento importante per il futuro del paese e dei suoi abitanti.
Collaborazioni
Il Centro Sportivo Italiano (CSI), sezione provinciale di Bergamo, aderisce al sostegno del progetto in Paraguay coinvolgendo le società sportive associate attraverso la divulgazione delle inziative e con la possibilità di devolvere quanto raccolto nelle celebrazioni del “Natale dello sportivo” a favore di tale progetto.