Una nota sul mondo 2007
Diverse Note... ricchezza sul pentagramma del mondo
Capirsi "diversi" non è cosa facile.
Obiettivi
- Incontrare la musica come elemento di vita che caratterizza e distingue una cultura;
- Mostrare e far comprendere ai bambini l’esistenza di una pluralità di culture.
Temi di riferimento
La musica espressione della diversità culturale. Per cogliere l’importanza della diversità culturale quale strumento di crescita identitaria si potrebbe cominciare con una domanda di questo tipo: “Immaginate se vivessimo in un mondo dove tutti parlano la stessa lingua, tutti pensano le stesse cose e tutti ascoltano e suonano la stessa musica. Non sarebbe una vita noiosa? È la diversità che rende la vita più vibrante, ricca e interessante e fa delle relazioni umane una crescita continua. Visto che il filo rosso che ci accompagna quest’anno durante il CRE è la musica, vi propongo di seguirci in un viaggio attorno al mondo dove scopriremo, accanto ai diversi strumenti musicali e musiche, bambini e giovani, comunità cristiane ed etnie diverse, villaggi e popoli.”
Cultura e tradizioni del Sud del mondo: liturgie e musiche. Attraverso delle attività ludiche far conoscere e incuriosire i bambini sull’esistenza di musiche provenienti da Paesi diversi, di strumenti musicali tipici, del loro utilizzo durante diversi momenti della celebrazione della fede e della vita.
Suggerimento
Utilizzare una grande cartina geografica del mondo in modo da aiutare i bambini a collocare geograficamente i Paesi di cui si parlerà durante l’incontro.
Indovina chi suona?
Attività di gruppo
Obiettivo:
Attraverso diverse forme musicali incuriosire i ragazzi sull’esistenza di Paesi e culture diverse.
Svolgimento:
Dividere i partecipanti in gruppi. Gli educatori consegnano a ciascun gruppo una busta contenente cinque fogli, ciascun foglio riporta il nome di uno Stato diverso. Preferibilmente uno Stato per ogni continente. In seguito gli educatori fanno ascoltare a tutti i partecipanti cinque canzoni, e invitano i bambini al termine di ogni canzone ad indovinarne la provenienza in base ai cinque nomi che hanno sui cartoncini della busta.
Una possibilità è quella di consegnare ai gruppi una cartina del mondo (possibilmente quella di Peter) e i bambini, una volta scelto il paese di riferimento per ciascuna canzone, collocano sulla cartina il disegno di un piccolo strumento musicale tipico del paese indicato.
Varianti possibili:
Anziché consegnare ai bambini i nomi degli Stati, è possibile consegnare delle immagini / fotografie con persone che rappresentano gli abitanti dei diversi continenti. Per le canzoni si suggerisce il seguente sito internet: www.multiculturalmedia.com
Creando con la musica
Attività di gruppo
Per i ragazzi delle scuole medie inferiori:
Obiettivo:
Far emergere eventuali pre-concetti o pre-giudizi rispetto alle persone, ai popoli, alle culture, ai modi di vivere, da discutere e rivedere.
Svolgimento:
Dividere i partecipanti in gruppi. I gruppi sono invitati ad ascoltare alcuni brani musicali. Viene predisposto un cartellone per ciascun brano proposto ed ai gruppi è consegnata una busta contenente una serie di immagini che ritraggono luoghi, persone, oggetti culturali, riti e abitudini, costumi ecc. Durante l’ascolto dei brani ciascun bambino deve scegliere un’immagine che meglio esprime quello che ciascuno sente e andare a collocarla sul cartellone del brano che si è ascoltato. La scelta dell’immagine è libera e deve essere fatta in funzione di ciò che la musica ispira.
Le musiche da utilizzare possono variare in funzione degli obiettivi che si vogliono perseguire:
- Utilizzare musiche appartenenti a contesti culturali differenti. In tal caso l’attività permette ai ragazzi di conoscere e riflettere sull’esistenza di numerose culture, ciascuna caratterizzata da un patrimonio di conoscenze e di arte;
- Utilizzare musiche di genere diverso,ad esempio alternare una musica lenta e malinconica ad una musica allegra e ritmata. In questo caso è interessante invitare i ragazzi ad esplicitare le motivazioni che hanno spinto alla scelta di un’immagine piuttosto che un’altra, in modo da lavorare su eventuali pregiudizi culturali emersi.
Per i bambini delle scuole elementari:
Obiettivo:
Attraverso lo strumento della musica, rendere i bambini consapevoli dell’esistenza di altre culture, ciascuna con le sue ricchezze e originalità.
Svolgimento:
Dividere i partecipanti in gruppi. Consegnare a ciascun gruppo dei cartelloni bianchi, un cartellone per ciascun branche verrà proposto, dei pennarelli e pastelli colorati. Tutti i gruppi insieme ascoltano delle musiche di Paesi diversi e durante l’esecuzione di ciascun brano i bambini sono invitati a disegnare qualcosa sul cartellone in base a ciò che la musica suggerisce. Importante è che gli educatori accompagnino i bambini durante l’ascolto della musica, sollecitandoli con semplici indicazioni, quali ad esempio: cosa vi fa pensare questa musica? Quali colori, quali ambienti, quali emozioni, ecc.
Al termine di ciascun brano gli educatori chiamano i rappresentanti di ciascun gruppo a mostrare e spiegare il proprio capolavoro.
Costruire strumenti musicali
Attività di gruppo
Un’attività possibile per affrontare il tema della multiculturalità, è quella di far costruire strumenti musicali etnici. Esistono diversi libri di testo che danno indicazioni su come costruire con materiali di facile reperibilità strumenti musicali di diverso tipo. Attraverso la costruzione degli strumenti, si può raccontare ai ragazzi la loro provenienza, la storia, introducendo in questo modo le caratteristiche del Paese e del suo popolo.
Siti dove è possibile reperire del materiale:Progetto strumenti musicali – Libri: – Luciano Bosi, “Come costruire strumenti musicali”, Macro Edizioni 2000
Dal Pentagramma una "Melodia" Infinita di Popoli e Culture
Scoprirsi "parte" di un mondo comune
In questo secondo momento l’obiettivo è quello di far comprendere ai bambini che, a fronte della varietà e diversità dei generi e stili musicali, tutte le musiche sono il risultato di sole 7 note, che combinandosi tra loro, realizzano un’infinità di melodie. Allo stesso modo i popoli del mondo, pur essendo tanto diversi nelle proprie culture, tradizioni, religioni e costumi sono tutti uguali nei bisogni, diritti e doveri.
I bisogni fondamentali comuni ad ogni essere umano sono riconosciuti come diritti inalienabili e universali sanciti da numerosi documenti, primo fra tutti: “La Dichiarazione Universale dei diritti dell’uomo” emanata dall’Organizzazione delle Nazioni Unite il 10 dicembre 1948. Possiamo ricordare anche la: “Dichiarazione dei diritti dei bambini” del 1959 e la dichiarazione ONU per gli: “Obiettivi del millennio” sancita nel 2000 da 189 capi di stato e di governo.
Obiettivi
- Riflettere con i ragazzi sull’esistenza di diritti umani universali;
- Portare esempi di progetti ecclesiali e di solidarietà internazionale come strumento di giustizia sociale.
Diritti umani universali
Recuperare il tema dei diritti facendo riferimento alla quotidianità. Occorre creare nel gruppo un clima sufficientemente sereno, tale da permettere l’instaurarsi di rapporti personali basati sul rispetto e l’accettazione dell’altro e sull’ascolto reciproco. Il rispetto dell’altro, del suo diritto ad uno spazio all’ascolto, diventa un obbligo reciproco da rispettare.
Attività
La caccia al diritto
Scriviamo la nostra costituzione. Ad ogni squadra viene consegnato un cartellone.I bambini sono chiamati a scrivere la propria costituzione attraverso l’individuazione di diritti fondamentali. I partecipanti sono aiutati nel trovare i propri diritti attraverso una caccia al tesoro che per l’occasione diventerà una “Caccia al diritto”.
Gli educatori preparano una caccia al tesoro dove accanto ad ogni indizio trovato i bambini trovano un’immagine che raffigura un diritto umano. Ogni indizio possibilmente sarà collocato in luoghi che sono collegabili al diritto di riferimento.
(Ad esempio: diritto all’educazione. Il biglietto corrispondente e l’immagine di un bambino che studia sarà ad esempio posto sotto il banco di un’aula che richiama l’ambiente scuola).Una volta trovato il biglietto i bambini devono tornare al proprio cartellone e incollarlo.
Tale biglietto non riporterà una frase, bensì un’immagine che richiama quel diritto, in modo tale che i bambini dovranno pensare con l’aiuto degli educatori a quale diritto corrisponde.
Per la Costituzione dei bambini possono essere previsti un numero variabile di diritti, a seconda del tempo che si vuole dedicare all’attività.
Una possibile variante è quella di dividere ciascuna squadra in due gruppi, il gruppo dei piccoli cercherà i biglietti che si riferiscono ai diritti di più semplice intuizione, il gruppo dei grandi quelli un po’ più difficili.
Principali diritti di riferimento:
Diritto alla vita, Diritto al cibo e all’acqua, Diritto all’educazione, Diritto alla salute, Diritto alla famiglia, Diritto di espressione, Diritto alla propria cultura e religione, Diritto alla Protezione contro la guerra, Diritto alla libertà, Diritto di protezione contro il razzismo.
Ciascun diritto può essere spiegato ai bambini in modo semplice e molto esemplificato.
Impegno ecclesiale e Solidarietà internazionale
Il lavoro sulla diversità culturale e sui diritti umani vuole essere propedeutico all’introduzione del tema dell’impegno della Chiesa nel mondo e della solidarietà internazionale.
L’obiettivo dell’intervento è di presentare le difficili situazioni dei Paesi del Sud del mondo solo dopo aver mostrato ai bambini che tutti i Paesi hanno una propria ricchezza religiosa, culturale, storica ed artistica.
Inoltre, il problema della povertà deve essere presentato non dal punto di vista del sottosviluppo, ma con un approccio che evidenzi la mancanza di condizioni e risorse, causa dell’impossibilità di garanzia dei diritti umani.
Questo collegamento permette così di introdurre il senso della comunione ecclesiale e della solidarietà internazionale, presentata attraverso esempi concreti: progetti di missionarietà, progetti di cooperazione internazionale, progetti di emergenza.
Il suggerimento per trattare questo tema delicato è quello, laddove ci sia la possibilità, di portare una testimonianza concreta da parte di qualcuno che ha partecipato ad un progetto di missionarietà e cooperazione.
Un missionario, una missionaria, un volontario…qualcuno che abbia fatto esperienza significativa in questi ambiti.
In mancanza di una testimonianza concreta, si suggerisce di trattare l’argomento presentando delle azioni che si realizzano in questi paesi, mettendo in risalto la collaborazione e lo scambio con la popolazione locale, che caratterizza ogni azione pi promozione e solidarietà internazionale, onde evitare che il messaggio che i bambini percepiscono sia solo quella della povertà e dell’impotenza. L’importante è che l’approccio sia positivo, pur non dimenticando l’urgenza che le cose cambino.
Un ultimo spunto di riflessione possibile è quello di dare importanza alle risorse di cui noi disponiamo, acqua, cibo, giochi ecc. e di riconoscerne il valore.
Riconoscerne il valore significa essere consapevoli che qualsiasi risorsa è preziosa e non va sprecata, per il rispetto di tutti coloro che non ne possono usufruire e del nostro stesso ambiente.
La Melodia della Pace
Protagonisti di una scelta che può cambiare il mondo
Il terzo momento del percorso si propone un approccio significativo con la pagina evangelica delle Beatitudini: Matteo 5,1-11.
Il tema di fondo è quello della felicità. Tutti la cercano, la invocano, pochi la trovano. Ufficialmente, si dicono disposti a pagarla a caro prezzo, a offrire l’anima al diavolo pur di sentirne l’odore…
In realtà, nella maggior parte dei casi, si nasconde dietro questa ricerca solo il proprio io ed i propri interessi. La felicità è la parola sempre di moda. È il cavallo di battaglia della pubblicità, che abbina il raggiungimento della felicità all’acquisto di determinati prodotti. Ne parlano i filosofi e i poeti, i guru e gli spacciatori…
Ciascuno sembra averne la «ricetta» in tasca. Ma spesso «dimentica» di informare sugli «effetti collaterali».
Attività
È importante leggere insieme il testo e cercare di capire il messaggio di Gesù nelle “beatitudini”. Una parola per tutti gli uomini. Una parola speciale. Una parola che, compresa e vissuta, ci rende missionari di un nuovo stile di vita.
Un approccio al problema
Un dialogo con i ragazzi potrebbe muovere da queste domande: Conosci persone realmente felici? Racconta come vivono. Che cosa ti rende felice? Che cosa è per te la felicità? Con quale immagine potresti definirla? Quali sono i valori che caratterizzano la felicità? Che cosa ti suggeriscono di fare quelli che ti propongono la felicità? Credi che la felicità sia un sogno a portata di mano? Come pensi di realizzarlo? La felicità comporta necessariamente la rinuncia? A che cosa sei disposto a rinunciare per essere felice?
L'approfondimento
A Gerusalemme, nel 27 d.C. (circa), il potere temeva la libertà e il messaggio del giovane «rivoluzionario» che predicava l’amore di Dio e faceva miracoli. Aveva paura che le sue parole e il suo esempio potessero mettere in crisi l’ordine sociale. Da allora non è cambiato nulla. Anche oggi il potere teme le parole di libertà pronunciate da Gesù e da coloro che ne vivono gli insegnamenti… I giornali e la tv danno risalto a notizie «innocue», all’ultimo scandalo dell’attore di grido, al più recente pettegolezzo riguardante gli uomini e le donne dello spettacolo e dello sport… Argomenti frivoli, che non impegnano le coscienze. Invitate i ragazzi a confrontarsi sui seguenti argomenti:
- Ti capita di fare un piccolo programma della giornata e poi di non rispettarlo per seguire in tv, pigrizia, poca voglia?
- Ti è successo di vivere momenti davvero felici? Cosa hai provato? E qualche volta hai preferito ascoltare il lucignolo di turno?
- Provi un senso di disagio a cercare di essere buono? A farti vedere sensibile e generoso nei confronti degli altri?
- Ti convince la formula della felicità annunciata da Gesù? La trovi fuori moda e senza senso? Oppure ti piace e sei pronto ad eseguirla?
Il confronto
Invitate i ragazzi ad analizzare i testi delle canzoni che ascoltano abitualmente per cercare la «ricetta» di felicità proposta dai loro divi preferiti e domandate loro:
- Qual è la felicità che emerge in queste canzoni, come e quando uno è libero?
- Su quali valori si basa il loro concetto di felicità?
- Si tratta di valori che conducono alla felicità autentica o a un suo surrogato?
- Sono compatibili con gli «ingredienti» proposti da Gesù?
Libri, giornali, settimanali e riviste, reality, fiction, propongono ideali di felicità.
Suggerite ai ragazzi, anche solo sfogliando le riviste che acquistano abitualmente, di identificare tutti gli «ingredienti» e a smascherarne i lati deboli.
L'alternativa positiva
Come spesso accade, le parole di Gesù sono originali e sorprendenti. Vanno apparentemente contro il senso comune e toccano il cuore, rivelando prospettive inedite e assolutamente originali.
Invitate i ragazzi a ricordare in quali altre occasioni hanno visto i propri ragionamenti e i propri codici di comportamento «infrangersi» contro la limpidezza del Vangelo.
E adesso, dopo aver compreso come la pensa Gesù in materia di felicità, proporre ai ragazzi di impegnarsi nella sua ricerca con qualche atto concreto da realizzare durante il CRE coinvolgendo tutti gli altri.
Il segno
Un grande pentagramma sul quale comporre settimanalmente, oppure a seconda di un tempo ritenuto opportuno per ciascun CRE, le note di una beatitudine da ritrovare spesso lungo la giornata come stile di vita.
Il Centro Missionario Diocesano e il Celim Bergamo offrono la propria disponibilità a fare degli interventi diretti per trattare il tema, con un approccio ludico-creativo, e attraverso la testimonianza dei missionari. Per ulteriori informazioni contattare il Centro Missionario Diocesano: tel. 035 4598480; cmd@diocesi.bergamo.it