Storia per i ragazzi a Natale 2011
Prima Settimana di Avvento
Chi stai cercando?
Questo è un DIARIO. Non un diario di scuola, ma il diario di un’avventura. Ho deciso di iniziare a scriverlo per ricordare tutto quello che mi sta per accadere perché le cose speciali meritano di non essere dimenticate.
Magari anche di essere raccontate a qualcun altro. Se mi stai leggendo significa che il racconto è iniziato e con questa la tua avventura insieme a me! Ho iniziato a prendere appunti il giorno stesso che ho sentito quella musica. Come che musica? Non la senti? Lavato le orecchie stamattina? BÈ, anche gli altri non la sentono: solo io riesco ad ascoltarla.
Ma non sono matto: è anche per questo che tengo un diario, per dimostrare che è tutto vero e che a volte le cose invisibili sono più reali di quelle che si vedono e che si possono toccare! E la mia musica è una di queste, vieni con me e lo scoprirai…
La musica che sento è una sinfonia dolce e lieve… non smette mai, ma non mi dà fastidio, è sempre molto delicata, come un soffio di vento in primavera. Cosa avresti fatto se, come me, avessi sentito tutte queste note? Io ho iniziato a chiedere a chi mi stava vicino: al mio compagno di banco, a mio papà, alla maestra… niente da fare: nessuno la sentiva. Così ho deciso che dovevo cercare qualcun altro che la sentisse come me, perchè di sicuro c’è qualcuno: mica sara un concerto con un solo spettatore?
Ho deciso che non posso più aspettare: cercherò da dove viene questa sinfonia. La direzione me la indicherà la musica stessa, sai, se la ascolto con attenzione, magari con un po’ di silenzio intorno, mi accorgo che è più forte da una parte piuttosto che da un’altra. Come una bussola, ma non sono i miei occhi a guardare l’ago che punta a Nord, ma le mie orecchie a seguire il suono.
Esco di casa e so che devo girare prima a destra e dopo un po’ a sinistra. Cammino e mi guardo intorno, ma nessuno sembra ascoltare la mia musica: si vedrebbe dal volto, dal sorriso aperto e sereno. Forse ho sbagliato, forse devo cercare la risposta nei libri o prima devo provare a chiedere a tutti i bambini della mia scuola… forse ho sbagliato a cercare per strada la risposta: dove mai potranno portarmi i miei piedi? Torno indietro?
Il diario finisce qui?
Ma proprio mentre sto facendo dietro-front ecco un vecchino seduto in mezzo a un sacco di rotoli di pergamena e di carta antica, sembra un antico profeta. Che buffo: cosa starò facendo? Mi avvicino…
“Buongiorno”, dico con educazione, perchè è così che si fa con le persone anziane. Il vecchino mi guarda appena sollevando lo sguardo poi boffonchia un saluto:
“Buongiorno”.
“Cosa sta facendo?”
“Cerco, cerco la sapienza che riempie il cuore e guarisce ogni ferita. E tu chi stai cercando?”
“Io non cerco nessuno… cioè non lo so. Lei la sente questa musica?”
“Certo che la sento! Allora tu stai cercando qualcuno anche se non lo sai. Ti darò un indizio, ma non la soluzione: le cose troppo facili sono inutili. Efrem, vieni qui, porta a questo ragazzo il rotolo sigillato. Leggi e medita ciò che troverai sul rotolo che ti porge il mio aiutante”.
Seconda Settimana di Avvento
Chi stai cercando?
È già passata una settimana e non ho più avuto modo di aggiornare il mio diario! Prima di tutto mi sono dimenticato una cosa importante: non mi sono presentato.
Mi chiamo Mario e ho, più o meno, la tua età: piacere di conoscerti! L’indovinello del vecchio profeta mi ha suggerito delle soluzioni, ma non so. Non riesco ancora a capire cosa c’entri la musica con questo personaggio misterioso. Però ho deciso che percorrere una strada è meglio che non fare niente, così riprendo il mio cammino di ricerca. Musica: guidami tu!
Stavolta la musica mi porta da un’altra parte: verso la periferia, dove c’è ancora qualche campetto d’erba e… c’è un gregge di pecore. Che belle e che chiassose che sono. C’è anche il pastore che sta guardando proprio me.
Mi guarda mentre accarezza un agnello candido che ha in braccio: “Chi stai cercando?”, mi chiede subito, senza nemmeno salutarmi, appena sono più vicino.
“Non lo so. Qualcuno che vede cose invisibili e musiche silenziose?” Provo a vedere se magari lui ha la soluzione dell’indovinello del vecchio profeta. Ovviamente non è così!
Il pastore mi guarda strizzando gli occhi come per vedermi meglio e aggiunge: “Dici delle cose strane, ma io sono abituato ad ascoltare le mie pecore che non parlano, quindi non mi spavento. Vedi questo fiore? Senti il suo profumo? Nessuno può vederlo, ma se non sei raffreddato o troppo distratto puoi sentirlo anche tu. Le mie pecore seguono questo profumo perchè cercano sempre ciò che è buono. Tu hai un profumo buono da seguire?”
“A dir la verità sto seguendo una musica che mi sembra molto buona…”
“Allora so io chi stai cercando. Ascolta bene questa filastrocca:
Tu stai cercando
chi sente il battito
del tuo cuore
non solo quando
ti è vicino,
ma anche lontano.
Sa qual’è il peso
dei tuoi pensieri
quelli chiari
e quelli scuri,
ma non ti lascia solo
con quelli più cupi!
Terza Settimana di Avvento
Chi stai cercando?
Ho cercato di memorizzare i due indovinelli: forse la soluzione mi verrà quando meno me l’aspetto. Non so se seguire anche oggi la musica: e se mi viene fatto un altro indovinello?!? Cosa faccio se non riesco a risolverli? Chi può aiutarmi? Mi sto perdendo in tutte queste domande e, per la prima volta, la musica si fa forte, quasi fastidiosa. È come se mi stesse tirando le orecchie: ok, obbedisco. Esco.
Un’altra direzione ancora: questa volta non so dove sto andando, non conosco bene la zona. Cammino con lo sguardo basso così che nessuno possa chiamarmi vicino e propinarmi un altro rompicapo. Mentre metto un passo dietro l’altro, ascoltando solo la musica, mi accorgo che insieme ai miei ci sono altri due piedi. Anzi: due piedi e quattro zampe! Io accelero e loro accelerano, io rallento e loro rallentano.
Mi fermo e, a malincuore, alzo lo sguardo. È un uomo con un abitostrano, sembra tessuto di vecchie cartine e nella mano tiene un mappamondo come fosse un pallone. Sarà un viaggiatore, penso. Ma, come se mi leggesse nella mente, l’uomo precisa:
“Sono un pellegrino, non un semplice viaggiatore. Io viaggio perchè so che la mia casa non è di questa terra. Io cerco spazi infiniti e infiniti orizzonti perchè il mio cuore ha fame di cielo”.
Mentre l’ascolto mi sono dimenticato del suo amico a quattro zampe:
“Questo è suo?”.
“Un pellegrino non possiede nulla, tanto meno creature. Questo gatto è il mio compagno di viaggio, anche lui ramingo non si stanca di cercare. E tu ti sei stancato di cercare?”
“BÈ, un po’ si”, ammetto diventando tutto rosso in faccia.
“Allora proverò a farti un indovinello che è quasi una soluzione. Anzi: te lo scrivo su una freccia così sarà più chiara la direzione”.
Quarta Settimana di Avvento
Chi stai cercando?
Ho ripreso in mano il diario dopo qualche giorno e mi sono accorto che ho scritto un sacco di pagine e raccolto moltissimi indizi. Provo a rileggere tutto per vedere se mi viene in mente qualcosa. Di una cosa posso essere certo: sto cercando una persona speciale, altrimenti non la conoscerebbero così tanti personaggi diversi. Musica mi porti alla soluzione o solo un po’ a zonzo?
Esco che è già tardi: è buio. Certo per seguire la musica non c’è bisogno della luce, anzi se si chiudono gli occhi si sente meglio, però poi non si sa dove si mettono i piedi… Quindi con gli occhi ben aperti mi lascio guidare dalla musica fino a quando, dietro a un angolo, una luce dorata mi avvolge. C’è proprio un angelo davanti a me, un bellissimo angelo con delle ali blu-azzurre che mi sorride.
“So che stai seguendo la musica misteriosa che senti da quasi un mese. Se non l’avessi seguita non mi avresti mai trovato. Non tutti possono vedermi o ascoltarmi. Io sono un messaggero celeste, un messaggero del cielo. A volte gli uomini sono distratti e non sentono Dio che gli parla, così vengo mandato perché il messaggio sia più chiaro. Mi chiamo Gabriele, sono l’angelo che ha portato l’annuncio a Maria, a Nazareth”.
“Sì, ti conosco! Ho sentito parlare di te anche questa mattina in chiesa. Ma quanto vecchio sei?”
“Gli angeli non hanno eta, così non invecchiano mai. Siamo sempre giovani perchè non abbiamo volto, ma solo cuore”.
“Allora il tuo cuore non è che mi aiuta a risolvere l’enigma della musica?”
“Caro Mario, ci sei vicino più di quanto non pensi, ma non è ancora tempo di soluzioni. Tu ascolta con attenzione anche quanto ti dirò.”
Quinta Settimana di Avvento
Chi stai cercando?
Oggi è Natale e la musica mi sembra ancora più allegra, mi viene voglia di danzare. Provo a seguirla, forse mi porterò alla prova decisiva. Il cielo è coperto e fa freddo, ma è la musica stessa a scaldarmi. Giro e rigiro tra le strade fino a quando non arrivo a una casetta bianca. La musica sembra proprio arrivare da là e il cancello aperto mi invita ad entrare. Forse mi sto solo cacciando in un brutto pasticcio, ma non posso farne a meno!
“Permesso…” entro spingendo la porta d’ingresso e sento che qualcuno mi chiama. È una donna con un bambino piccolo piccolo in braccio.
“Buongiorno”.
“Buongiorno a te, Mario. È proprio un buonissimo giorno questo. È nato mio figlio. Lo vedi? Non è bellissimo?”
Io lo guardo, non è che mi intendo tanto di neonati, però faccio si con la testa.
“Ecco, io sto cercando qualcuno, non so bene chi, ma c’è una musica che sento e che mi guida…”.
“Caro Mario, so chi stai cercando e so anche che l’hai trovato. Questo bambino è tuo fratello. Tu hai cercato per tutto l’Avvento tuo fratello e ora l’hai trovato. Rileggi tutti gli indovinelli che ti sono stati fatti e scoprirai che la soluzione per tutti sta proprio in questa parola. Tuo fratello è chi ti vive accanto e ti conosce e spera ogni bene per te. Con un fratello si impara a condividere perché ti insegna che le persone sono più importanti di tutte le cose. Tuo fratello è l’altro te stesso, colui concui spezzi il pane, piangi nella tristezza e ridi nella gioia”.
“Questo bambino è nato sulla terra, ma la sua origine è tra le stelle. Dall’alto dei cieli è sceso per essere fratello, tuo fratello, ma anche fratello di ogni uomo e donna di ogni nazione e tempo. Oggi nasce tuo fratello come ogni anno a Natale per ricordarti che siamo tutti fratelli e sorelle, che abbiamo un Padre solo che è il Signore dei cieli e della terra. Medita nel tuo cuore queste parole e scopri quanto sono profondamente vere…”.
Ho lasciato la mamma e il suo bambino, mio fratello, nella casetta bianca. Me ne sono andato senza parole, perché ho troppi pensieri confusi per la testa: provo a metterli un po’ in ordine scrivendoli di seguito.
Sto cercando mio fratello,
ho trovato mio fratello.
È un bimbo piccolo,
ma è gia la promessa
di un presenza senza fine.
Mio fratello è l’amico
che non conosce tramonto,
è l’amico che non mi lascia mai
nemmeno quando me ne vado lontano.
Mio fratello ha un pezzetto
del mio cuore
e lo tiene con cura,
lo custodisce per me
come una perla preziosa.
Mio fratello oggi
ha una faccia e un nome:
si chiama Gesù.
E io lo chiamerò ogni volta
che avrò bisogno d’aiuto
o vorrà semplicemente
dirgli GRAZIE,
grazie per tutto e per sempre
Sesta Settimana di Avvento
Chi stai cercando?
E la musica? La musica da dove veniva?
A Natale ho scoperto anche questo, ma poi mi sono dimenticato di annotarlo nel diario. La musica che ascoltavo (ma da un po’ che non si fa sentire) suonata da un’orchestra speciale: dal coro degli angeli.
Era la stessa musica che a Betlemme ha chiamato i pastori a raccolta davanti la grotta in cui Gesù Bambino è nato.
Questa musica è la voce dello Spirito che guida i passi di chi si fida e si lascia guidare come il pellegrino lungo le strade o come il profeta nel profondo delle parole.
Beato chi l’ascolta e si mette in ricerca!