Premio Papa Giovanni XXIII, sesta edizione
Di seguito i vincitori della sesta edizione del premio “Beato Papa Giovanni XXIII°” per l’anno 2013.
Padre Giuseppe Carrara
P. Giuseppe è del 1964, nato a Ponte san Pietro, della comunità parrocchiale di Bonate Sopra. Prete dal 1989. La missione lo ha portato nelle Filippine, immenso paese di tradizione cristiana, comunque in attesa di un servizio e di una testimonianza generosa e appassionata. P. Giuseppe ha vissuto con serietà il quotidiano della missione: la parrocchia con tutta quella molteplicità di servizi, soprattutto per i più poveri; la scuola dove incontrare il futuro di questa terra prendendosi a cuore il presente educativo; le relazioni più normali, quelle della strada e quelle che nascono dai tanti e diversi bisogni della gente.
Rispondendo alla vocazione propria del PIME, suo istituto di appartenenza, la presenza nella Chiesa locale lo ha impegnato nelle parrocchie favorendo la collaborazione con il clero autoctono e le realtà diocesane. La fatica di incontrare una cultura, di cogliere i segni della presenza di Dio, di imparare un linguaggio e una simbologia rispettosi della storia e delle aspirazioni del popolo, sono segni concreti di una ricerca esistenziale e propositiva soprattutto risetto a situazioni di precarietà.
Il riconoscimento legato alla memoria di papa Giovanni vuole essere un segno di attenzione e vicinanza alla popolazione delle Filippine in questo momento di fatica e sofferenza. Insieme richiama la nostra attenzione sull’immenso continente asiatico e quell’impegno di annuncio del Vangelo cuore e ragione del Vaticano II, della sua spinta missionaria per raggiungere la vita di ogni uomo.
Suor Isidora Bertoli
Telgate è il suo paese natale, classe 1943, 20 dicembre. Catechista e iscritta all’Azione Cattolica, coltiva nel cuore il sogno di andare. La scelta del convento non le impedisce di realizzare quel desiderio di incontrare il mondo, ma le spalanca le porte della missione. Nelle suore di Maria Bambina diventa infermiera e nel 1974 sua destinazione è il Brasile, stato dall’Amapà. Dopo dieci anni la sua destinazione è Macapà, motivo: essere segno della tenerezza di Dio. Dall’ospedale al fiume, potremmo raccogliere così il cambiamento di orizzonte.
Lo strumento è la Parola di Dio che suor Isidora porta sempre con sè nei lunghi viaggi sul fiume per raccontare Gesù a grandi e piccoli. Alla Parola ha scelto di dedicarsi completamente per offrire un’alternativa alle illusione che attraversano anche la terra brasiliana.
All’origine di tutto la consapevolezza che il Concilio ha saputo scoprire ed interpretare la storia dell’uomo, delle comunità insieme alle povertà disarmanti che accompagnano anche paesi emergenti e innovativi, segnando profondamente la sua vita.
Per lei papa Giovanni rappresenta proprio l’origine della novità assoluta di centralità della Parola e dell’uomo per rendere l’incontro con Gesù concreto ed attuale.
Il premio vuole impegnare lei e tanti altri nell’annuncio della Parola, fondamentale per essere Chiesa.
Riva Teresa
“La mia vita è la missione. Qui sono venuta per restare anche domani”. Sono trascorsi 31 da quando Teresa Riva è arrivata, volontaria del Celim, per un servizio all’ospedale di Chigweje.
Il chichewa diventa la sua seconda lingua e gli impegni si rincorrono in realtà diverse.
Teresa si adatta a tutto quello che serve. Dal 1994 è all’opera per iniziare una sartoria che, dopo una breve pausa nel 1998-99, oggi la impegna 24 ore al giorno.
Con lei mamme, spesso malate di aids che, grazie al lavoro, riescono a provvedere ai loro piccoli, riconquistano fiducia in sè stesse e riescono a vivere la malattia con serenità ed una prospettiva per il domani davvero precario.
Alla fine un negozietto di sartoria artigianale offre pregiati vestiti per piccoli e grandi, bambine e bambini, persino abiti da sposa.
Nella sartoria ogni pezzetto di stoffa è prezioso e alla fine, gli avanzi degli avanzi, diventano simpatici cuscini magari per il sonno dei bimbi o il ristoro dei vecchi.
Teresa è nata ad Ambivere, al suo rientro per le vacanze fa riferimento ad un’abitazione nella parrocchia di San Tommaso in città.
Il Vescovo Francesco ha visitato la sua sartoria nel luglio di quest’anno soffermandosi ammirato dall’impegno e dalla semplicità disarmante di questa donna che, nella semplicità della sua vita, ha deciso di dare tutto sé stessa per i poveri in nome del Vangelo.
Il premio papa Giovanni la avvicina ancora di più al nostro Papa Buono capace di un cuore immenso e di una semplicità unica.