Quaresima Missionaria 2011
Durante la Quaresima la preghiera intorno alla tavola sia anche un’occasione di riflessione familiare intorno ai consumi domestici, in particolare all’uso del cibo. La Quaresima è il tempo in cui siamo invitati ad aprire il nostro cuore e i nostri occhi sulle realtà lontane ed estremamente povere in cui operano i nostri missionari.
È con i fratelli più deboli e indifesi, bisognosi ed emarginati che dobbiamo imparare a spezzare il pane, a compiere concreti gesti di aiuto e solidarietà. Il Giovedì santo faremo memoria, con tutta la Chiesa, di un pane spezzato e condiviso, segno di un amore infinito e misericordioso, capace di offrirsi tutto fino alla morte e di rioffrirsi, per sempre, nella Resurrezione. Che ciascuno di noi trovi il tempo di meditare e contemplare tanto amore affinché sia sempre modello di ogni nostra azione, in particolare di ogni azione educativa.
Vescovo Francesco Beschi
L'Approfondimento del Centro Missionario
La Diocesi protagonista nella missione
Un tempo per “ritornare a Dio”: questa la proposta di ogni quaresima. Un tempo impegnativo, sicuramente prezioso, anche se oggi molta superficialità aggredisce una possibilità come questa. Un tempo che non va sprecato. Ecco perché le nostre comunità si adoperano con impegno nel predisporre itinerari, nel suggerire liturgie, nel promuovere spazi di silenzio e di preghiera.
Tra le proposte non può mancare l’invito alla solidarietà con i più poveri, l’attenzione a chi vive in situazioni precarie, la partecipazione all’impegno missionario della Chiesa.
Nella nostra diocesi da più di quarant’anni, su invito dell’allora Arcivescovo Clemente Gaddi, il tempo quaresimale diventa un invito a sostenere la missionarietà diocesana.
Dal 1962 la nostra diocesi ha iniziato una collaborazione con la Chiesa di Bolivia ed oggi la nostra presenza si realizza in alcune diocesi locali attraverso l’invio di circa una quarantina di sacerdoti e laici, insieme alla collaborazione con le Suore Orsoline di Somasca e, recentemente, la presenza delle Suore Sacramentine nella zona di Irpa Irpa, parrocchia di Capinota. Un impegno che è andato crescendo coinvolgendoci nella realizzazione e gestione di alcune strutture, nella partecipazione all’azione formativa e di promozione umana delle comunità, nei percorsi di animazione e partecipazione alla vita della Chiesa ed alla comunicazione della fede.
Dal 1967 l’impegno ha raggiunto la Costa d’Avorio dove attualmente operano 7 sacerdoti e 2 laici in collaborazione con le Suore delle Poverelle e le Figlie del Sacro Cuore. Il 1999 si è avviata una cooperazione con la chiesa cubana nella neonata Diocesi di Guantanamo-Baracoa dove oggi operano 4 sacerdoti della nostra terra. E poi, via via, alcune attenzioni nate da scelte personali e convalidate dalla Diocesi hanno portato sacerdoti e laici in luoghi diversi di missione. Oggi 30 sono i sacerdoti e 26 i laici fidei donum.
La storia missionaria della nostra chiesa è davvero ricca e prende corpo in esperienze di umanità e vita evangelica di uno spessore non indifferente capace di dialogare con la ricerca di rinnovamento che impegna le nostre parrocchie.
Oggi parlare di missione non corrisponde più alla definizione di territori ed etnie, ma comporta un’acquisizione di universalità che, facendo riferimento al Vangelo, proietta le parrocchie in una pastorale attenta alle relazioni, all’incontro, alla scoperta e valorizzazione dell’altro. In questo certamente lo stile della missione può diventare prezioso interlocutore.
L’azione che ci proietta fuori e ci rende partecipi della realtà del sud del mondo, con i suoi problemi e le sue fatiche, non viene meno, ma risulta essere un’ulteriore provocazione perché il nostro stile di vita diventi, nella sua sobrietà, sempre più attento a chi vive nella povertà e nel disagio.
Anche il sostegno economico ai progetti diocesani in missione è partecipazione attiva e responsabile alla missione della chiesa, una partecipazione che fa appello innanzitutto alla conoscenza, all’interesse, alla condivisione di un cammino di chiesa.
La scelta di una chiesa diocesana di partecipare attivamente alla crescita di una chiesa sorella è frutto del cammino conciliare e nulla vuole togliere all’esperienza degli istituti missionari o di altre realtà, ecclesiali o meno, che si prendono a cuore il mondo missionario. È una scelta di comunione. È stabilire un ponte tra comunità cristiane. È impegnarsi ad accompagnare e condividere esperienze di crescita e di maturazione. È un segno di responsabilità verso la grande famiglia della chiesa universale.
Questa attenzione chiediamo ai sacerdoti nel coinvolgere comunità, oratori, gruppi famigliari e tutte le altre realtà della parrocchia. Un’attenzione che dobbiamo privilegiare rispetto ad altre legate ad organismi nazionali ed internazionali, per evidenziare l’impegno di evangelizzazione che ci coinvolge come cristiani.
Il Centro Missionario Diocesano propone tre progetti “pilota” che possono diventare oggetto di attenzione da parte delle famiglie e delle comunità e che riguardano il sostegno a tre realtà della missione diocesana. Progetti che spaziano dalla promozione umana alla carità, dall’annuncio della Parola alla celebrazione dei sacramenti nella vita.
L’iniziativa: “Famiglie per la missione” vuole creare una rete di solidarietà che si faccia carico di un progetto nella sua globalità nel tentativo di renderlo autosostenibile in un determinato periodo di tempo. Per altre informazioni invitiamo a consultare il sito del cmd: www.cmdbergamo.org
Il tempo prezioso della quaresima ci trovi impegnati, insieme, come una grande famiglia diocesana, a sostegno dei nostri missionari inviati come espressione della gioia di essere chiesa delle nostre comunità.
L’Equipe del CMD
La scelta di un progetto
Uno stile di solidarietà e partecipazione
La capacità di guardare avanti è un dono, la forza di volere il bene è profezia. Per questo l’attenzione al sud del mondo, che assume forme ed intensità diverse, ha tutto il valore di educare il cuore alla solidarietà e di modellare lo stile di vita alla condivisione. È qualcosa che riguarda tutti, qualcosa che può diventare impegno di molti.
Una convinzione: non si tratta di fare elemosina, di “cacciare” qualche soldo. La posta in gioco è assumersi responsabilità. Ecco perché parliamo di un “progetto”. Piccolo, misurabile, circoscritto se vogliamo, ma di una realtà che metta in relazione più persone, si prolunghi nel tempo e tenti di arrivare alla sua autosostenibilità. È una sfida, meglio ancora è il desiderio di camminare insieme ad una realtà, spesso proprio povera di mezzi, ma non di attesa, entusiasmo, desiderio, sicuramente convinta di doversi prendere cura della vita e della sua crescita.
Un “micro progetto”: dalla famiglia alla scuola, dalla parrocchia ad un gruppo specifico, dalla salute alla possibilità di imparare un mestiere. E chi sceglie di prendere parte a questa avventura, sia come sostenitore che come protagonista, sceglie di ritagliare nel puzzle della propria vita e dei propri interessi un tempo, una disponibilità economica, un capacità di relazione e, soprattutto, di fiducia nel futuro.
Scegliere un “micro progetto” non è qualcosa di “individualistico” perché legato a “quel bambino” o a “quel missionario”, con tutto il rispetto che questa modalità porta con sé, ma vuol dire abbracciare una concreta possibilità di sviluppo e di maturazione grazie al contesto comunitario dentro il quale inevitabilmente ciascuno vive.
Scegliere un “micro progetto” è avere a cuore la dignità di chi vive nella povertà; è investire su nuovi rapporti di condivisione e partecipazione; è guardare oltre l’assistenzialismo ed i vitalizi; è scrivere insieme possibilità di reale liberazione dalla povertà umana e culturale, economica e sociale. È, per un credente ed una famiglia di credenti, porre un segno di comunione proprio nella Chiesa, questa grande famiglia diffusa su tutta la terra che, direbbe il Beato Papa Giovanni XXIII, è “la chiesa dei poveri e con i poveri”.
Scegliere un “micro progetto” è una forma di sostegno ai fratelli del sud del mondo, non l’unica, ma sicuramente capace di stabilire un rapporto umanamente paritario, non pregiudicato dalla possibilità economica, ma pronto al dialogo ed alla relazione.
Per questo non manca l’informazione, la rendicontazione, la presentazione del cammino, gioie e fatiche, che si vivono realmente nella concretizzazione dello stesso. Di tutto questo il CMD si rende responsabile assumendosi l’impegno di tenere i legami tra il missionario o la comunità che beneficia del progetto a tutti coloro che scelgono di sostenerlo.
Scegliere un sostegno a distanza è adottare un stile di vita:
- aprire gli orizzonti sulla realtà del Sud del mondo per conoscere storia, politica, economia, cultura e costumi;
- condividere nella propria casa e tra i propri conoscenti il valore della solidarietà che, per ogni credente, si immerga nella carità stessa di Dio;
- vivere sobriamente, evitando di far diventare indispensabile l’inutile;
- usare i propri soldi per creare giustizia nel mondo e non sfruttamento;
- arricchire la propria vita e famiglia con un impegno a favore di chi chiede di diventare soggetto di attenzione e collaborazione.
Famiglie per la missione
È la proposta di un "micro progetto" per ogni famiglia!
La scelta di partecipare ad un “micro progetto” condiviso da più famiglie permette di creare realmente una comunità che si incontra nel gesto di realizzare qualcosa di buono. Ogni proposta, che viene successivamente illustrata, è stata presentata da un missionario o da una comunità di missione al Centro Missionario della nostra Diocesi.
È diventata una scelta della “nostra Chiesa” come possibilità per stabilire una cooperazione tra chiese sorelle. In questo senso le chiese di Bolivia, Costa d’Avorio e Cuba sono un luogo di condivisione di persone, competenze, progetti, soldi che in prima persona la nostra Diocesi si impegna a vivere. Nulla è tolto ad altre collaborazioni che maturano grazie ad incontri, richieste, disponibilità.
Ogni proposta è diventata un “micro progetto” che, frazionato in contributi annuali, trimestrali e mensili, vuole coinvolgere un certo numero di famiglie per un periodo di almeno tre anni, anche se logicamente qualsiasi tempistica dipende dalle disponibilità delle famiglie stesse.
Ogni proposta raccoglie un “grappolo” di famiglie, le sensibilizza alla situazione del luogo dove il progetto prende corpo: comunità, tradizioni, impegni pastorali, situazioni delle famiglie e così via. È il CMD che si fa carico di questa comunicazione con le famiglie impegnate, per evitare al missionario di rubare tempo prezioso al suo ministero. Una comunicazione semestrale ed un continuo aggiornamento del sito del CMD, rendono possibile un dialogo tra chi dona e chi riceve. Sul sito del CMD ogni progetto è riportato nel suo svolgersi ed il nome di ogni famiglia, con il paese di provenienza, va a comporre il puzzle dell’intero progetto, anche per rendere le famiglie che scelgono di aderire, visibilmente partecipi della comunitarietà dell’azione. All’atto di adesione al “micro progetto” viene consegnato un piccolo sussidio di presentazione dello stesso e la possibilità di vivere nella preghiera anche questa scelta familiare. Le famiglie che aderiscono al progetto riceveranno gratuitamente il bimestrale del CMD: “Il sassolino nella scarpa” che cura il dialogo e l’informazione missionaria della nostra diocesi.
Infine, ed un particolare non di poco conto, quello che una famiglia dona per il “micro progetto” è interamente impiegato per lo stesso, perché i costi di gestione dell’informazione e della comunicazione sono totalmente a carico del CMD e beneficiano dell’operato di generosissimi volontari.
I progetti sostenuti
Un Doposcuola Per Te - Bolivia
Gli obiettivi che si pone il Centro Educativo Parrocchiale sono i seguenti:
- incontrare le famiglie del territorio creando una mappatura delle situazioni di indigenza;
- garantire a tutti i fanciulli la possibilità di andare a scuola;
- assisterli e sostenerli nel fare i compiti (i ragazzi si incontrano a turni il mattino o il pomeriggio negli ambienti messi a disposizione dalla parrocchia);
- fare in modo, attraverso sostegni pedagogici e psicologici, che non si verifichi più l’abbandono scolastico;
- offrire a tutti i ragazzi che frequentano il Centro Educativo Parrocchiale l’assistenza sanitaria, l’educazione alla salute e all’igiene personale;
- offrire percorsi educativi volti alla promozione delle capacità di ogni ragazzo;
Vieni a Mangiare con Me - Costa d'Avorio
Durante alcune domeniche dell’anno a Tanda hanno sperimentato “l’invito a pranzo”: tutti i ragazzi che partecipano alla catechesi, i chierichetti, ma anche gli altri che abitualmente non frequentano la parrocchia, sono invitati al pranzo della parrocchia.
Il menù è semplice, ma per loro è un pranzo con i fiocchi.
Alcune domeniche “intorno al tavolo” si arrivano a contare 1.500 bambini.
Alle nostre famiglie è chiesto di sostenere il pranzo comunitario della domenica per l’intero anno a 5 bambini della parrocchia di Tanda.
Costo di ogni donazione: 195 euro.
Costo totale del progetto: 19.500 euro.
Una Chiesa Cuore della Comunità - Cuba
La ristrutturazione radicale della cattedrale di Baracoa, anche in vista del quinto centenario della sua edificazione, offrirà alla comunità cristiana uno “spazio” e un luogo dove vivere la propria identità e crescere nella comunione. Sistemare la chiesa significa ridare volto alla comunità cristiana, rinsaldare le relazioni, curare i momenti di preghiera, proporre itinerari di catechesi per giovani e adulti. I cubani ci metteranno la manodopera, a noi è chiesto il sostegno economico per acquistare tutto il necessario per il lavoro di edilizia: mattoni, sabbia, ferro, strumenti vari, tegole e per sostenere le opere parrocchiali di solidarietà per i più poveri in atto e quelle che nasceranno dalla fantasia di una comunità che avrà trovato finalmente casa.
Costo di ogni donazione: 150 euro.
Costo totale del progetto: 15.000 euro.
Incontri Giovani
Calendario - Oratorio di Brusaporto
Venerdì 4 marzo ore 21.00
IL FASCINO DELLE MISSIONI: confronto e approfondimento sui luoghi lontani e vicini.
Uno sguardo specifico alle missioni diocesane.
Venerdì 18 marzo ore 21.00
MIGRANTI E MIGRAZIONI: lo sviluppo delle relazioni in un progetto di vita che cambia.
Racconto di storie migranti.
Venerdì 25 marzo ore 21.00
DIRITTI E POVERTA’: uno sguardo a 360° sui drammi contemporanei.
Confronto a ruota libera sugli aiuti umanitari e le azioni concrete dei progetti.
Venerdì 8 aprile ore 21.00
IN MISSIONE! Esperienze di viaggio e desiderio di impegno.
TAVOLA ROTONDA.
Cammino Quaresimale
Comunità di speranza: la Chiesa!
Perché non fare diversamente? Una riflessione sulla trasformazione della chiesa e, alla luce della Parola di Dio, il suggerimento di alcune vie possibili.
10 marzo
Ai pellegrini… grazie a pace.
1 Pietro 1,1-2.13-16
In cammino nell’esperienza della parrocchia che vive nel mondo.
Meno recinti, più spazi aperti.
17 marzo
Voi siete…oggetti di misericordia.
1 Pietro 2,1-10
Una parrocchia che vive del mistero stesso di Gesù.
Meno moralismo, più umanità.
24 marzo
Buoni amministratori della multiforme grazia di Dio.
1 Pietro 4,7-11
La dimensione del servizio somma dell’amore.
Meno alleanze con i poteri, più opzione preferenziale per i poveri.
1 aprile
Benedite… affinchè possiate ereditare la benedizione.
1 Pietro 3, 8-21
Un impegno che diventa liturgia.
Meno richieste di grazie, più azione di grazie.
7 aprile
Credenti nella sofferenza.
1 Pietro 4,12-19
Segnati dalla giustizia di Dio.
Meno paure, più speranze.
14 aprile
Resistete saldi nella fede.
1 Pietro 5, 6-14
La parrocchia estroversa ancorata al mistero di Dio.
Meno proselitismo, più missionarietà.