Associazione Paolo Belli – Casa del Sole, DONA SPERANZA alla Vita
Sostegno nell’acquisto di un mezzo di trasporto per accompagnamento a visite ed esami
L’Associazione Paolo Belli è nata l’11 febbraio 1992: essa porta il nome di un ragazzo, Paolo Belli, che a 24 anni è stato strappato alla vita dalla leucemia. L’associazione nasce da una parte con l’intento di non dimenticare Paolo e tutte le persone che hanno contratto la leucemia e dall’altra con il desiderio di accompagnare la famiglia e l’ammalato nel percorso della malattia anche attraverso piccoli e utili gesti quotidiani.
Nel corso degli anni l’associazione si è arricchita di numerosi volontari che si sono resi disponibili all’aiuto e all’ascolto delle famiglie, a divulgare informazioni corrette sulla malattia e sul suo sviluppo, a cercare sostenitori per finanziare borse di studio per giovani medici ricercatori e realizzare laboratori sempre più specializzati per la prevenzione e la cura della leucemia, a sensibilizzare la gente comune circa la gravità della malattia se non prevenuta e curata.
Uno dei fiori all’occhiello dell’associazione è la costruzione della “Casa del sole” con il “Centro di formazione e ospitalità PAOLO BELLI”, che accolgono ammalati e/o familiari di ammalati, in cura presso la l’Ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo. I pazienti cronici con malattie ematologiche devono essere sottoposti a due fasi di trattamento: la prima prevede la degenza in ospedale, la seconda implica un periodo di cura in regime di day-hospital. Ed è proprio in questa seconda fase che i Centri di Ospitalità diventano un servizio rivolto a coloro che, dovendo recarsi frequentemente in Ospedale per visite, esami, terapie, cure e controlli, sono impossibilitati a rientrare quotidianamente al proprio domicilio per motivi di lontananza.
L’offerta dei servizi, in questi ultimi tempi, si è intensificata sempre più tanto che si sta rendendo necessario l’acquisto di un mezzo di trasporto per i più piccoli che, ospiti della Casa del Sole e affetti da particolari patologie, sarebbero impossibilitati a recarsi in ospedale per i controlli di routine.
Il progetto, condiviso con l’Associazione, si prefigge di offrire un contributo economico per l’acquisto di questo mezzo di trasporto. Anche così ci si prende cura della vita fragile e debilitata che chiede sostegno e protezione.