Progetto Filippine, DAI CASA alla Vita
Ricostruzione di alcune unità abitative a seguito di un incendio
Tibagan San Pedro, è uno dei quartieri più periferici e più poveri della metropoli di Manila; in questo quartiere le Suore Orsoline di Somasca sono presenti da 34 anni. Tra loro una suora bergamasca, suor Vera Ravasio che, insieme alle sue consorelle, attraverso la loro presenza e la loro opera, si impegnano quotidianamente a migliorare le condizioni di vita delle migliaia di poveri, attraverso l’educazione e la formazione delle giovani generazioni e l’assistenza agli anziani e alle famiglie più bisognose.
Le persone delle quali quotidianamente si prendono cura, sono i più emarginati; provengono tutti da diverse provincie delle Filippine e si riversano a Manila con l’illusione di poter migliorare la loro vita. La maggior parte di loro, invece, finisce sfruttato come bracciante nella raccolta dei rifiuti. Il guadagno è bassissimo e non è assolutamente sufficiente per far fronte alle necessità più elementari della famiglia. Nella maggior parte delle famiglie è garantito solo un pasto quotidiano (a base di riso e verdura), per questa ragione molti, sfruttando il loro lavoro, cercano tra i rifiuti tutto ciò che può essere ancora buono e commestibile o che possa essere utile per “rendere più bella” la loro casa: pezzi di legno, cartoni, fogli di plastica….
In questo modo le case risultano molto fragili; basta veramente poco perché diventino pericolose anziché essere un rifugio: basta un acquazzone, l’alta marea, un corto circuito… a distruggere tutto.
L’appello di suor Vera e delle sue consorelle riguarda esattamente l’urgenza di ricostruire unità abitative completamente distrutte da un incendio avvenuto nel mese di ottobre 2019. Sono bastate due ore per ridurre in cenere 162 case addossate l’una all’altra: una piccola fiammella accesa per gioco da due bambini, ha causato in brevissimo tempo, un enorme disastro.
Il desiderio è quello di riconoscere la dignità di queste famiglie, garantendo loro una casa semplice, ma sicura, che le possa proteggere anche dalle tante calamità naturali che affiggono questa zona del continente. Volentieri abbiamo accolto questo appello perché accogliere la nascita di Gesù significa ritrovare nel volto dell’uomo, di ogni uomo, la presenza del piccolo di Betlemme che ha bisogno di tutte le cure possibili per potersi sentire amato e protetto.