Lettera di ringraziamento inviata da Padre Massimo Fratus per il progetto di Capinota (Bolivia)
Carissimi amici di WebSolidale,
un saluto grande e, facendomi voce della mia comunità parrocchiale, un grazie di cuore sia per l’ennesimo aiuto economico dato, sia per la testimonianza di sensibilità che avete per la povertà.
Questa volta i € 14.000,00 sono giunti come una manna dal cielo, insperati ma desiderati. Siamo giunti alla fine dell’anno sostenuti solo dalla “provvidenza”, e questo non perché l’economia parrocchiale è stata male amministrata, ma per una serie di cause che hanno svuotato le casse.
* La più influente, anche se la più bella è il sostegno agli ammalati:
In febbraio alcuni giovani si presentano alla casa parrocchiale per avvisare che una tal Leydi era gravemente ammalata. Sono venuti loro perché il papà era all’ospedale con la figlia e forse… Era troppo orgoglioso per chiedere…La diagnosi era il morbo di Guillen Barrè. Solo in un ospedale si poteva curare, però era il più caro, l’alternativa era la morte. Solo dopo che, sconvolto e disperato, aveva speso tutti i risparmi della famiglia di $ 5000,00, si decise a chiedere aiuto.
La Parrocchia assume il compito. I medici danno speranze, però sono chiari: la degenza sarà lunga e cara, per lo meno c’era bisogno di altri € 15.000,00-20.000,00. Per una vita questo si può fare.
Inizia una campagna di sensibilizzazione in tutta la Parrocchia, e per la prima volta nasce una risposta generosa nella mia gente, raccogliamo quasi $ 1000,00. E’ poco, ma la gente di Capinota ha aperto il cuore e questo è stato un miracolo meraviglioso. Non possiamo negare che abbiamo vissuto momenti di grande difficoltà… continuare a pagare e non vedere alcun risultato…
Grazie al Signore tutto si è superato e adesso Leydi è fuori pericolo, ed è contenta. (potete vederla nel filmato mentre ringrazia).
Nello stesso periodo un ragazzo che si stava preparando alla Cresima, Santos, subisce un grave incidente, per aiutarlo occorrono $ 3000,00… e così via…. L’elenco degli ammalati si fa sempre più lungo.
* Un’altra causa è la situazione socio- politica:
nel cambiamento che il governo vuole proporre (un socialismo di stampo “Chavista”) purtroppo si è persa l’economia: si sta vivendo una forte inflazione (l’anno scorso si potevano comprare 6 pani con 1 boliviano, quest’anno con la stessa cifra se ne possono comprare solo 3) e sono pressoché spariti i posti di lavoro.
Sembra che tutto ormai ruoti attorno al “lavoro della coca” (ina), che risulta sia molto redditizio. Nel paese sono aumentati gli scontri, anche armati, tra coloro che appoggiano il presidente e coloro che protestano per le ingiustizie che causa la sua politica.
Anche se il “Quadri” sociale nel quale stiamo vivendo è forse il peggiore di questi ultimi tempi, la parrocchia continua con le sue attività, cercando di essere, per quello che può, una testimonianza di quella verità che solo può liberare l’uomo, questa verità si chiama Gesù Cristo.
Si fa con il doposcuola, come potete vedere nel video, con i lavori del “club de madres”, un gruppo che abbraccia 400 donne alle quali si vuole dare una “carica” di autostima e dignità. Continuano grazie a voi, a quella “PROVVIDENZA” che in voi si fa corpo, e assume un volto di amore per aiutare persone che nemmeno si conoscono ma sappiamo che sono persone.
Un grazie di vero cuore.
Padre Massimo Fratus
Capinota (Bolivia), 29/12/2008